Lo studente, agli arresti da febbraio 2020 in Egitto, rischia 25 anni di carcere. Liliana Segre in Aula per “parlare di libertà”.
Il Senato chiede ufficialmente al Governo di conferire la cittadinanza italiana allo studente Patrick Zaki, 28 anni, che da 433 giorni si trova nel carcere di Tora a sud del Cairo. Il giovane è studente all’Università di Bologna e si trova rinchiuso dal 7 febbraio 2020 con l’accusa di “incitamento alla protesta”, “istigazione a crimini terroristici” e “minaccia alla sicurezza nazionale”. Il rischio è che debba scontare 25 anni di reclusione.
La richiesta e gli astenuti
La richiesta di palazzo Madama arriva sotto forma di due mozioni (PD e M5s) convertite poi in un ordine del giorno unificato, presentato giorno 14 aprile, ed approvato con 208 sì, nessun contrario e 33 astenuti. Tra gli astenuti 20 senatori di Fratelli d’Italia: «Siamo convinti che per raggiungere l’obiettivo della sua liberazione la strada da seguire sia quella della diplomazia». Il timore è un «effetto controproducente per lo stesso Zaki», «potrebbe insospettire e irrigidire ulteriormente le autorità egiziane» spiega il senatore Alberto Balboni.
Liliana Segre sul caso Zaki
In aula si è espressa anche la Senatrice a vita Liliana Segre che aveva annunciato martedì la sua presenza in aula per il voto. La stessa ha in seguito affermato: «Ci sono delle occasioni in cui uno deve vincere le forze che non sono sempre brillantissime. C’è qualcosa nella storia di Patrick Zaki che prende in modo particolare, ed è ricordare quando un innocente è in prigione. Questo l’ho provato anch’io e sarò sempre presente, almeno spiritualmente quando si parla di libertà».
Le richieste al Governo per affrontare il caso Zaki
La mozione sulla cittadinanza è stata presentata dal Senatore del PD Francesco Verducci. Nel testo approvato sono diverse le richieste al Governo, tra queste: sollecitare le autorità egiziane per la liberazione dello studente; monitorare le udienze processuali e le condizioni di detenzione; attivarsi a livello europeo per la tutela dei diritti umani nei Paesi dove persistono violazioni e portare iniziative al G7 con particolare riguardo a casi di repressione di attivisti politici.
Il portavoce di Amnesty International Italia su Zaki
Anche il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, si è espresso a riguardo affermando: «L’approvazione della mozione è un atto importante, che dimostra come la vicenda dello studente egiziano dell’Università di Bologna che ha superato i 14 mesi di detenzione sia una priorità che il Parlamento italiano intende affrontare». Noury ha anche sottolineato «l’incoerenza di un governo che prosegue senza soluzione di continuità i propri rapporti con un governo repressivo com’è quello del presidente al-Sisi».
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