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Cena in un ristorante sul lago di Como, all’arrivo dello scontrino scoppia la lite nel locale: “E’ una truffa”


Dopo una cena in un ristorante sul lago di Como, all’arrivo dello scontrino il cliente rimane senza parole e scoppia la lite nel locale.

Cena Lago Como Scontrino
Cena Lago Como Scontrino – Fonte:Redazione web

In un ristorante situato sulle rive del lago di Como si è verificato un acceso scontro tra un cliente e il proprietario del locale: lo scontrino riportava un piatto aggiuntivo. Nelle zone turistiche, i gestori di bar e ristoranti spesso cercano di approfittare della situazione, aumentando i prezzi a loro discrezione. Tuttavia, il ristorante in questione respinge con decisione le accuse.

La storia dietro lo scontrino

Una disputa accesa per il conto ha richiesto l’intervento dei Carabinieri per ristabilire l’ordine tra cliente e ristoratore.

L’incidente si è verificato in una trattoria lungo la costa nord-occidentale del lago di Como, nel borgo turistico di Dongo. Una cliente, a cena con la figlia, ha scelto un menu che includeva pesce di lago, spaghetti alla carbonara, una spruzzata di tartufo bianco, e come contorno delle verdure grigliate. “Il menu offriva tre opzioni di verdure e ho chiesto alla cameriera se fosse possibile avere un misto delle tre in un solo piatto”, ha raccontato la cliente, Barbara C., a Fanpage.it. Al momento del conto, però, la sorpresa: “Ho notato che sullo scontrino era stato aggiunto un piatto di verdure extra, e il prezzo era maggiorato: 4 euro anziché i 3,50 previsti dal listino”.

La discussione accesa

Da lì è iniziata la discussione. “Ho espresso il mio disappunto e ho rifiutato di pagare il piatto extra, trovandomi però di fronte a un atteggiamento arrogante. Per protesta, ho pensato di andarmene, non volevo accettare questo abuso”, ha proseguito la donna. “Il proprietario mi ha letteralmente bloccata, chiudendo il grande cancello automatico e lasciando mia figlia all’esterno ad aspettare. Avrebbe potuto fermarmi per discutere con calma, ma invece sono stata costretta a chiamare i Carabinieri”.

“La questione è una questione di principio. Bisogna dire basta a questi comportamenti dei ristoratori. È importante ribellarsi e rifiutare di pagare ciò che non è giusto. Nei luoghi di vacanza i proprietari di bar e ristoranti troppo spesso cercano di fare i furbi, aumentando i prezzi a loro piacimento. In un altro locale della zona, addirittura, i prezzi non erano nemmeno indicati sul menu”.

La protesta e il ristoratore

“E non si tratta di quei 4 euro in più, ma del principio che c’è dietro”, ha concluso la cliente. Chiarendo poi: “Non volevo certo evitare di pagare il conto, ma solo protestare. Da quel momento la situazione è degenerata”.

Il ristorante, dal canto suo, respinge ogni accusa. “Il piatto di verdure extra era corretto, la signora lo ha ordinato e consumato. Inoltre, non è vero che la cliente è stata trattenuta contro la sua volontà: abbiamo solo voluto chiarire la situazione aspettando l’arrivo dei Carabinieri, che abbiamo chiamato noi dopo i suoi atteggiamenti eccessivi”, spiegano dal ristorante. E precisano: “Alla fine, il piatto aggiunto è stato tolto, anche se ingiustamente”.

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