La sostenibilità, economica e pisicologica del ciclo mestruale per le donne, è un argomento che è stato molto dibattuto in questi anni, senza arrivare purtroppo al raggiungimento di risultati concreti.
La lettera delle dirigenti PD
Aurora Ferreri e Gloria di Miceli, dirigenti del Partito Democratico Siciliano, hanno annunciato l’invio di una lettera a Fabrizio Micari, Rettore dell’Università di Palermo, per richiedere di intallare distributori di assorbenti nelle sedi dell’Ateneo.
«In corrispondenza dell’inizio della Conferenza sul Bilancio di Genere prevista per questa settimana- affermano- abbiamo scritto al Rettore di Palermo, prof. Fabrizio Micari, per chiedere che anche l’ateneo palermitano, dopo l’Università Statale di Milano, possa dotarsi di distributori di assorbenti a prezzo calmierato, come passo concreto verso la lotta contro le disparità di genere. »
Si tratta di una battaglia simbolica, per vincere il tabù del ciclo mestruale delle donne e per fare un passo avanti in più nella lotta contro la disparità di genere.
« Da diversi anni- scrivono nella lettera le due dirigenti PD- si porta avanti una lotta per l’eliminazione della Tampon Tax, che vuole gli assorbenti femminili equiparati ai beni di lusso, con un’Iva pari al 22%. Si tratta di una questione di giustizia sociale, che andrebbe ad aiutare le tante ragazze presenti nella nostra Università, che siamo certe verrà sposata dal Magnifico Rettore che già in passato ha dimostrato grande sensibilità rispetto alle politiche di genere.»
La tassazione sugli assorbenti
La tassazione sugli assorbenti è un argomento molto dibattuto ovunque. Non sempre però con risultati ottimali. In questo senso la situazione italiana appare una delle più problematiche, con la sua Iva al 22% sugli assorbenti, di fatto considerati dei beni non primari. Eppure gli assorbenti non sono un lusso e le mestruazioni non sono una scelta per nessuna donna, ecco perché il resto d’Europa si sta adeguando e sta venendo incontro alle donne. Francia e Inghilterra hanno abbassato l’imposta al 5,5%, l’Olanda al 6% mentre il Canada e l’Irlanda l’hanno addirittura abolita.
Il caso della Scozia
La notizia più positiva arriva anche Scozia, che sarà addirittura il primo Paese a fornire gratuitamente gli assorbenti. E’ la Scozia infatti il primo paese ad approvare una legge legata alla distribuzione di assorbenti. Saranno gratis per tutte le donne.
Il provvedimento di legge approvato all’unanimità, si deve alla parlamentare Monica Lennon. Si intende garantire che chiunque nel Paese possa ottenere questi prodotti gratuitamente, facilmente e nel pieno rispetto della privacy. Si tratta del Period Product (Free Provision) Bill. La proposta di legge era stata avanzata dalla Lennon, che era rimasta stupita nell’apprendere quanti soldi vengano di mese in mese spesi dalle donne per l’acquisto di prodotti che non sono certo un lusso.
Una donna può arrivare a sborsare anche nove euro al mese, per portare a casa tutto il necessario per i giorni del ciclo. Perché di necessario, appunto, si tratta: non è qualcosa di cui si può fare a meno. E nove euro al mese su scala annuale e moltiplicati poi per i diversi decenni in cui ogni individuo di sesso femminile deve provvedere a comprare assorbenti, diventa una somma notevole.
Il governo scozzese era avanti su questa tematica, aveva già deciso di distribuire assorbenti gratis nelle scuole e nelle università. Il passo successivo arriva con questo provvedimento, che mette a disposizione di società sportive, associazioni di beneficenza e autorità locali 9,2 milioni di sterline (oltre 10 milioni di euro). Ciascuna divisione amministrativa scozzese potrà poi autonomamente decidere come procedere per attuare la legge e far sì che gli assorbenti siano forniti gratuitamente a tutte le donne che ne facciano richiesta. Con un procedimento snello e nella massima discrezione. Si potrà scegliere se ritirare personalmente i prodotti o farseli consegnare. L’aspetto della privacy è importante, visto che oggi molte donne ancora vivono con imbarazzo gli argomenti legati alle mestruazioni. Ci auguriamo che la decisione “rivoluzionaria” del parlamento scozzese possa essere un passo avanti per superare il tabù del ciclo mestruale e avere agevolazioni per l’acquisto di prodotti necessari alle donne, per natura.
Noi ci auguriamo che gli altri stati europei possano seguire l’esempio della Scozia e, soprattutto, che le donne di ogni stato e continente, possano iniziare a vivere serenamente questo aspetto della loro femminilità, senza vergogna e imbarazzo e senza che la società in primis lo faccia percepire come un tabù.