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Cinisi, a Casa Felicia per difendere il valore dei beni confiscati alle mafie: l’iniziativa


L’appuntamento è il 28 aprile, alle ore 11.00 nel casolare in cui venne ucciso Peppino Impastato, nei pressi dello stadio comunale di Cinisi, su cui pende ancora la possibilità di restituzione al figlio del boss Gaetano Badalamenti.

All’evento promosso da Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e dall’Associazione Libera contro le mafie, parteciperanno Don Luigi Ciotti, il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, Vincenza Rando dell’ufficio legale e vicepresidente di Libera, Luisa Impastato e il sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo. Coordinerà l’incontro il giornalista Toni Mira.

Difendere il valore del riutilizzo dei beni confiscati

L’iniziativa nasce per approfondire la riflessione sui beni confiscati alla mafia a partire dal valore storico avuto dalla legge 646/1982, detta “Rognoni-La Torre”, che introdusse nel codice penale il reato di “associazione di tipo mafioso” e le misure patrimoniali applicabili all’accumulazione illecita di capitali, e dalla successiva legge 109/96 per l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie.


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“Casa Felicia? Luogo simbolo”

“Riscontriamo delle problematiche nell’applicazione di queste importantissime leggi e nella gestione dei beni confiscati – scrivono in una nota gli organizzatori – Il luogo scelto per questo incontro è Casa Felicia, bene confiscato al patrimonio di Gaetano Badalamenti (che fu capo di Cosa Nostra e mandante dell’omicidio di Peppino Impastato), in questi mesi al centro di una disputa tra Leonardo Badalamenti, figlio di Don Tano e il Comune di Cinisi. Con l’impegno affinché Casa Felicia resti alla collettività”.


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A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.