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Clima, Onu: “Il tempo per fermare la catastrofe sta finendo, poi sarà troppo tardi”


“Il tempo a disposizone per fermare la catastrofe del cambiamento del clima sta pericolosamente avvicinandosi alla fine” e “non possiamo permetterci di aspettare ancora due anni, cinque anni, 10 anni: questo è il momento” di agire: con queste parole Alok Sharma, delegato del governo britannico per le questioni climatiche e presidente di turno della conferenza Onu sul Clima COP26, annuncia il tono del rapporto del rapporto delle Nazioni Unite sul Clima, che sarà diffuso stamattina.

Il nuovo studio elaborato dal Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) è frutto di due settimane di lavoro di scienziati ed esperti da 195 Paesi. Le anticipazioni riguardano più il tono che il contenuto, con un filo rosso: sarà un drammatico monito, come quello affidato ieri da Sharma all’Oberserver, ma “con elementi di fiducia”. Perchè tra i 234 esperti di Clima autori del rapporti prevale la convinzione che ci siano ancora possibilità di fermare l’innalzamento delle temperature globali, ridurre le emissioni dannose e invertire la rotta degli stravolgimenti climatici.


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L’accordo sul Clima di Parigi nel 2015 ha stabilito l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura media globale a non più di 2 °C e di cercare di non superare 1,5 °C. Questa soglia, considerata punto di non ritorno verso conseguenze difficilmente gestibili, è molto vicina: le temperature planetarie sono già 1,2 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali.

Il rapporto “sarà in grado di dire molto di più sugli eventi estremi che stiamo vivendo oggi e dirà in modo categorico che le emissioni di gas serra sono la causa e vanno verso il peggioramento”, commenta e anticipa alla Bbc il professor Piers Forster, un esperto di cambiamenti climatici dell’Università di Leeds, secondo cui “il rapporto arriverà con un sacco di cattive notizie su dove siamo e dove stiamo andando, ma ci saranno pepite di ottimismo che penso siano davvero buone per i negoziati sul cambiamento climatico”. E’ sempre più comune convinzione che per far rientrare l’emergenza bisogna dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e arrivare a zero netto per il 2050.

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