Un prete attivo nella zona bresciana del Lago di Garda per conto della diocesi di Verona, indagato per uno scandalo di coca trans e S€S$0.
Sul prete non sono disponibili informazioni, e le autorità di polizia non sono state in grado di consegnargli gli atti dell’inchiesta in corso nei suoi confronti.
Cosa è successo
Fino ad ora, le autorità di polizia non sono state in grado di notificare gli atti al sacerdote 65enne coinvolto in un’indagine che lo accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di minacce rivolte a un barista venezuelano. Il parroco, che in passato ha operato nella zona bresciana del Lago di Garda per conto della diocesi di Verona, non svolge più un ruolo istituzionale e non ricopre posizioni come parroco o curato. Attualmente, risulta introvabile.
Come precedentemente menzionato, un barista impiegato presso il lago ha presentato denuncia ai carabinieri in relazione a minacce subite, in seguito a presunti rapporti sessuali a pagamento tra le due parti. Il parroco è altresì oggetto di un’indagine per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio, in seguito al sequestro di 6 grammi di cocaina nella sua residenza alla periferia di Desenzano, operato dagli agenti del Commissariato di Polizia. In quell’occasione, gli agenti erano intervenuti in risposta a segnalazioni pervenute al numero di emergenza 112: all’interno dell’abitazione, è stato trovato un giovane transessuale in stato confusionale e parzialmente denudato, appoggiato alla finestra della casa del parroco. Successivamente, il giovane avrebbe dichiarato agli agenti di aver avuto rapporti sessuali e di aver consumato droga con il prete.
Tuttavia, come precedentemente accennato, sembra che attualmente il sacerdote sia fuori dalla portata delle autorità: la polizia di stato non è riuscita in alcun modo a consegnargli gli atti relativi all’indagine sulla detenzione ai fini di spaccio, unitamente alla corrispondente denuncia. Al momento, il sacerdote è introvabile e le indagini sono ancora in corso. Esistono due inchieste avviate nei suoi confronti, entrambe supervisionate dalla Procura di Brescia.
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