Il momento della stesura tanto della tesi triennale quanto della tesi magistrale, è forse quello più stressante durante tutto il corso di studi. Non tanto in vista della discussione, perché chi altro potrebbe sapere meglio di noi quello che noi stessi abbiamo scritto? La tensione riguarda soprattutto il fatto di dover produrre qualcosa ex novo, che sia un degno coronamento degli sforzi profusi durante gli anni dell’università. Per questo abbiamo stilato una piccola guida su come scrivere una tesi di laurea, in modo da venirvi in aiuto.
Come scrivere una tesi di laurea – prima
Per individuare l’argomento, la strategia è una sola. Ripensate al più bell’esame che avete studiato, non il più facile probabilmente, ma quello che vi è pesato meno o che vi ha intrigato di più. Badate però anche alla figura del relatore: oltre ad intendersene abbastanza dell’argomento deve essere reperibile e realmente disposto a seguirvi nel corso della stesura.
Se il professore del vostro corso non vi sembra particolarmente attento ai suoi studenti, non esitate a chiedere la tesi al professore di un corso diverso. Questa opportunità è contemplata dalle università, che richiedono solitamente non più che la compilazione di un modulo per “tesi interdisciplinare”.
Scegliete poi se sviluppare una tesi compilativa o sperimentale. Se vi state laureando in triennale, probabilmente la prima scelta è più indicata. La tesi compilativa consiste infatti nel rielaborare, commentare e analizzare ricerche e studi svolti da altri.
Come scrivere una tesi di laurea – durante
Individuato l’argomento e individuato il professore, non rimane che iniziare ad impostare il lavoro.
1) Il primo step consiste nel svolgere una prima ricerca bibliografica attraverso cataloghi, banche dati, riviste specializzate e la biblioteca della vostra università. In questa fase è importante controllare la bibliografia di ogni libro, rivista, pubblicazione ecc., vi sarà utile per trovare altri testi interessanti e per riuscire a dare un taglio specifico al vostro elaborato.
2) Con una bibliografia di partenza, potete iniziare a stilare un indice provvisorio. L’indice è fondamentale per definire l’organizzazione e lo sviluppo della tesi e in relazione ad ogni capitolo è utile appuntarsi qualche indicazione su come lo si intende sviluppare.
Nel corso della stesura della tesi l’indice subirà diverse modifiche che seguiranno l’evoluzione dell’elaborato.
3) Nonostante sia il punto di partenza, l’introduzione va scritta dopo aver concluso la tesi.
L’introduzione serve per fornire una panoramica generale sull’argomento scelto, illustrare l’obiettivo che si che si vuole raggiungere e gli strumenti utilizzati.
4) Capitoli, paragrafi e sottoparagrafi: il corpo della tesi deve avere una struttura ben definita e seguire una numerazione progressiva per rendere scorrevole la lettura. Il numero di capitoli è assolutamente variabile, spesso le tesi magistrali sono più corpose e richiedono quindi un elaborato più lungo.
5) La tesi termina con le conclusioni, una sorta di “bilancio” di quanto è stato illustrato in precedenza che servono per dare una risposta all’ipotesi iniziale. In questo ultimo capitolo è importante riportare osservazioni e commenti sui risultati ottenuti.
6) La bibliografia segue le conclusioni ed è un elenco delle fonti consultate per sviluppare l’elaborato. Devono essere riportate le informazioni necessarie per individuare e i documenti indicati.
Adoperate, durante la stesura, la funzione Bibliografia di Word: in questo modo, una volta terminato il lavoro, non dovrete risistemarla manualmente. Ad alcuni sembrerà un’informazione inutile, eppure molti studenti non ne sono a conoscenza.
Come scrivere una tesi – dopo
Una volta terminato di scrivere il contenuto della tesi, un consiglio utile è quello di ricontrollare sempre l’introduzione. Il lavoro di tesi prende corpo mano mano e subisce piccole o grandi modifiche in corso d’opera. Verificate quindi che l’introduzione sia coerente con i contenuti dell’elaborato, che tutto il testo sia giustificato e che in tutte le sue parti l’interlinea sia la stessa.
Quando inserite i ringraziamenti, ricordate che è buona regola menzionare per primi relatore e correlatore di tesi.