Vaccino Coronavirus. La situazione è molto grave, dobbiamo intensificare la nostra risposta dell’Ue”. Ursula von der Leyen presenta un nuovo set di linee guida europee per cercare di coordinare la risposta dei governi alla pandemia.
“La situazione – ha aggiunto la presidente della Commissione europea – è molto grave, nessun Paese è risparmiato dalla seconda ondata e i casi di Covid confermati la scorsa settimana in Europa sono 1,1 milioni: possiamo aspettarci che i numeri aumenteranno ulteriormente nelle prossime 2 o 3 settimane”.
Bruxelles ora propone test rapidi di massa, app di tracciamento che funzionino in tutti i Paesi, uniformità delle quarantene e soprattutto preparazione delle campagne per la vaccinazione contro il coronavirus in modo che i singoli Paesi si trovino pronti appena il vaccino sarà autorizzato dall’Agenzia europea del farmaco (Ema), probabilmente tra fine gennaio e inizio febbraio, come ha spiegato in un’intervista a Repubblica il suo direttore esecutivo, Guido Rasi.
In Europa 700 milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus da aprile
Grazie ai contratti stipulati negli ultimi mesi, “l’Ue potrà contare dalle 20 alle 50 milioni di dosi di vaccino al mese a partire da aprile”, ha detto Von der Leyen. “Nella migliore delle ipotesi l’Ue potrà vaccinare fino a 700 milioni di persone” potendo così “fare delle donazioni ai Paesi più bisognosi”, ha sottolineato. Le proposte messe sul tavolo oggi da Bruxelles saranno discusse domani dai capi di Stato e di governo in un video summit convocato per il pomeriggio da Charles Michel, presidente del Consiglio europeo.
Intensificare test rapidi
Nello specifico, la Commissione Ue chiede ai governi di intensificare il numero di test rapidi, considerati fondamentali per prendere decisioni politiche con la maggior conoscenza possibile della pandemia e per contrastare la diffusione del virus. Per questa ragione, l’esecutivo comunitario stanzia subito 100 milioni di euro per aiutare le scorte delle capitali.
La Commissione quindi lancerà appalti Ue ai quali i governi potranno aggregarsi per acquisti di massa dei tamponi. Dovranno essere usati negli aeroporti per tutti i viaggiatori per non bloccare gli spostamenti all’interno dell’Unione. Per questa ragione, Bruxelles chiede il mutuo riconoscimento dei tamponi tra partner Ue. Bruxelles invita i governi a usarli nel maggior numero di contesti possibile, a partire da ospedali e case di cura. L’obiettivo sarebbe quello di testare la fetta di popolazione più ampia possibile, ma in caso di penuria di test bisognerebbe privilegiare i sintomatici. La Commissione chiede alle capitali di presentare un piano per i test rapidi entro metà ottobre.
Viaggi, quarantene e app di tracciamento
Oltre ad essere necessario armonizzare la durata della quarantena in tutti i Paesi europei, per facilitare i viaggi ed evitare la rottura totale di Schengen come avvenuto la scorsa primavera, la Commissione chiede a tutti i Paesi di dotarsi di app di tracciamento e di metterle in contatto tra loro, in modo che funzionino ovunque un cittadino si trovi in Europa. Intanto Bruxelles lancerà “Re-open Eu”, la mappa interattiva delle restrizioni di viaggio anti-Covid in Europa in costante aggiornamento in modo che le persone sappiano sempre dove e come possono recarsi.