Salvatore Lentini, meglio conosciuto come Totò, capogruppo Popolari e autonomisti all’Ars, è in corsa per la poltrona di sindaco di Palermo. Ama definirsi un “palermitano doc” ed è fermamente convinto che sia questa la carta vincente per risanare la città, sempre più problematica e ferita. “Bisogna conoscere il territorio, viverlo: solo così è possibile capire dove intervenire!”, dichiara Lentini.
“Io conosco realmente la città e i cittadini”
“Io lavoro ogni giorno con la vera politica ‘di coinvolgimento’: dai ragazzi, che sono il futuro, alle periferie, alle borgate. Quando ci si candida, è necessario coinvolgere tutti, raccogliere i bisogni di tutti. Non si può distinguere la popolazione in classe A e classe B. Non c’è angolo di Palermo che io non conosca. Siamo sicuri che sia lo stesso anche per gli altri candidati? Alcuni di loro preferiscono lo shopping tra le prestigiose vie di Roma, ma non conoscono la loro città, non la vivono, non ascoltano le esigenze di tutti i cittadini, mentre io sì”.
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I progetti di Lentini
E sui progetti che vorrebbe immediatamente attuare, qualora diventasse primo cittadino, ha ben chiari 3 punti: “Innanzitutto, mi occuperei dei parcheggi nel centro storico della città, fortemente penalizzato da questa mancanza. Un parcheggio sotterraneo in Piazza Sturzo ed uno sviluppato in altezza in via Paternostro, così da rendere anche ai turisti molto più agevole il transito. Importante anche la privatizzazione di alcuni servizi, così da garantire maggiore trasparenza. Non meno importante la mobilità, con una metropolitana leggera in grado di collegare la zona della Stazione centrale fino allo stadio”, conclude Lentini.
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