Polemica al Concerto del Primo Maggio. Ad essere protagonisti dello scontro il cantante Fedez e i politici della Lega in merito al ddl Zan, che al momento si trova in discussione al Senato. Oltre al monologo sulla legge contro l’omotransfobia, il rapper ha attaccato anche gli autori della Rai per una possibile censura.
“È la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta, o meglio dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere i partiti e i nomi e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo Maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico e faccio”.
Queste sono le parole di Fedez sul palco del Primo Maggio. Immediatamente dopo il cantante pubblica il video dello scontro con gli autori della Rai, che inizialmente non erano favorevoli al suo attacco al partito guidato da Matteo Salvini in merito al disegno di legge dell’onorevole Zan.
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Dopo le parole sul palco del rapper milanese, la Rai ha negato la censura sul monologo. Ma Fedez ha deciso di pubblicare la chiamata avuta con alcuni dirigenti ore prima. La reazione di Fedez alla smentita è stata feroce.
Prima con una serie di post, poi dichiara: “È una cosa che non mi piace e avrei voluto evitare di fare, però nel momento in cui mi si dà del bugiardo mi vedo costretto a pubblicare la telefonata, che fortunatamente ho registrato. E che è una delle telefonate più spiacevoli che ho avuto in vita mia. Davvero terribile. Tutto questo, ricordiamocelo, su un palco che non è un palco normale ma la cornice del palco del 1 maggio, dove la libertà di espressione dovrebbe essere un principio cardine di questo evento“.