Nei prossimi mesi potrebbe finalmente prendere forma il nuovo e preannunciato sistema di reclutamento per tutti gli insegnanti. Sin dall’inizio del suo mandato, il Ministro dell’Istruzione ha infatti promesso una riforma che dovrebbe dare un sistema chiaro a chi vuole diventare insegnante, eliminando progressivamente gli elevati numeri del precariato.
Stop CFU e importanza ai tirocini formativi
La prima novità riguarda i 24 Cfu: non più unico requisito, insieme alla laurea magistrale, per accedere al concorso o iscriversi in graduatoria. “Per quanto concerne la scuola primaria preciso che c’è già una laurea abilitante, ma in generale per il reclutamento stiamo lavorando puntando molto sulle competenze, che poi sono quelle pedagogiche della professione insegnante”, dichiara il Ministro Bianchi. Continua: “Ciò significa selezione basata, non solo su competenze strettamente disciplinari, ma anche su competenze provenienti dal tirocinio”.
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Concorso insegnanti: le prove
Stando alle ultime informazioni, il nuovo sistema che porterà i nuovi laureati all’assunzione a tempo indeterminato, potrebbe basarsi su una prova preselettiva con test a risposta chiusa.
Percorsi abilitanti
Importante anche la questione riguardante i percorsi abilitanti: si punta ad un sistema in grado di far acquisire l’abilitazione. Tale misura dovrebbe esser utile soprattutto per i precari: se oltre al reclutamento ordinario si porta avanti una formula di assunzioni da graduatorie, l’abilitazione potrebbe essere infatti il veicolo più adatto per l’immissione in ruolo.