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Concorso per laureati, non ci sono abbastanza idonei: “Gravi errori grammaticali”


Il Concorso in magistratura, svoltosi lo scorso luglio, si è rivelato un vero e proprio fallimento: su 6.000 candidati non ci sono infatti abbastanza idonei. Come mai? Sembrerebbe che gli aspiranti magistrati, tutti ovviamente laureati, non siano in grado di scrivere.

Concorso magistratura: le gravi lacune dei laureati

Il concorso in magistratura 2021, che metteva in palio 310 posti per una platea di 5.827 candidati, è stato un disastro. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la maggior parte degli aspiranti magistrati, che hanno partecipato alla sessione nel luglio scorso, sono stati bocciati alla prova scritta. Sempre secondo quanto descritto, i più non sarebbero stati in grado di mettere insieme frasi di senso compiuto. Dunque, oltre alle lacune tecniche, preoccupano quelle grammaticali e sintattiche tra i laureati.

Cartabia: “Aspetto che preoccupa”

Tuttavia, come sottolinea ancora Il Messaggero, la situazione non è nuova a quanto pare, sebbene quella odierna sia allarmante. Sulla questione è intervenuta più volte anche la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, evidenziando il problema: “La formazione degli aspiranti magistrati è un aspetto che preoccupa, su più fronti, anche molti di voi, come più volte mi è stato confidato – ha dichiarato la Ministra rivolgendosi agli aspiranti magistrati – È questo un dato su cui riflettere, che segnala un problema che deve essere affrontato“.


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Magistratura: la riforma sul concorso

Il Csm chiederà alla ministra Cartabia di mettere mano alla normativa per i concorsi in magistratura. Dopo un anno di pandemia in cui le prove si sono svolte esclusivamente da remoto, i consiglieri spingono nella direzione di un ritorno stabile al test scritto. Si sta studiando, inoltre, un sistema che possa consentire di accedere al concorso in magistratura appena terminato il corso di laurea con un ritorno al passato, quindi senza i 18 mesi di tirocinio che si facevano in tribunale per inserire due anni di scuola di specializzazione per le professioni legali oppure tramite dottorato di ricerca.

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A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.