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Contagio emotivo tramite social, Birmingham e Oxford ne dimostrano l’esistenza


Da quasi un anno, ormai, si parla soltanto di contagi, epidemie e malattie virali che incutono ansie e paure in tutto il mondo. Tuttavia, spesso viene tralasciato un tipo di contagio molto importante, in grado di cambiare lo stato d’animo delle persone. Stiamo parlando del contagio emotivo, che sempre più spesso avviene tramite social network e piattaforme digitali. Questo fenomeno è stato recentemente studiato dalle università di Oxford e Birmingham, che ne hanno estrapolato risultati molto interessanti.

Sharing the Load: Contagion and Tolerance of Mood in Social Networks

L’American Psychological Association ha recentemente pubblicato un importante studio condotto da due importanti università inglesi, la Oxford e la Birmingham University. La ricerca ha preso il nome di “Sharing the Load: Contagion and Tolerance of Mood in Social Networks”, la cui traduzione letteraria sarebbe “Condividere il carico (emotivo): Contagio e tolleranza dello stato d’animo sui social networks”.

In questo studio è stato analizzato, appunto, come gli “stati” condivisi dalle persone sulle maggiori piattaforme social possano avere effetti notevoli sullo stato emotivo dei loro contatti. Nello specifico, sembra che gli adolescenti riescano a cogliere pienamente le emotività che vengono condivise dai loro amici facendosene carico. 

Secondo i risultati ottenuti dalla ricerca, inoltre, le emozioni negative sono molto più contagiose di quelle positive, e riescono a prendere il sopravvento cambiando lo stato d’animo dei più giovani. Questo non è poi così strano, in quanto ormai da tempo i social media vengono utilizzati per far sapere al mondo intero cosa stiamo facendo, come ci sentiamo e come la pensiamo su determinati argomenti. 

I risultati della ricerca sui social

I ricercatori, dopo aver analizzato i commenti e le interazioni social di 79 adolescenti, hanno constatato come ciò che condividevano sui loro social fosse in realtà tanto empatico quanto ciò che condividevano nella vita reale. 

È stato notato, inoltre, che chi ha una grande mole di seguaci riesce a diffondere le proprie emozioni molto più velocemente, rischiando di contagiare migliaia di persone con pensieri negativi. In un momento storico in cui la distanza e la mancanza di contatto fisico sono ormai protagonisti delle nostre giornate, questi dati fanno molto riflettere. 

Avere amici tra i propri contatti, comunicare con i propri follower e con le proprie community, o interagire su live o tramite collaborazioni virtuali, sembra ormai una cosa abbastanza comune a tutti, anche agli adulti.

Non solo risultati negativi

Gli studi hanno anche confermato come una persona che divulghi stati d’animo negativi o poco felici, possa essere aiutata dai suoi follower o dalla sua community per tirarsi su di morale. 

Non sono pochi gli episodi in cui star del mondo digitale vengono aiutate dai loro fan per superare dei momenti difficili. Esistono addirittura casi di persone che, grazie all’amore dimostrato dai loro seguaci, sono state in grado di raggiungere i loro obiettivi riuscendo ad ottenere una vita migliore, ad esempio combattendo l’obesità o l’anoressia.

Come affermato dal dr. Per Block del Leverhulme Center for Demographic Science di Oxford, i risultati della ricerca consentono di comprendere il motivo per cui numerose persone si trovano in stati di depressione prolungata. Inoltre, potrebbe essere un grande passo avanti verso nuove soluzioni per migliorare la salute mentale dei pazienti, soprattutto dei giovani e dei bambini. Queste categorie sono infatti molto a rischio, in quanto, a causa del COVID-19, contatti e metodi d’apprendimento tradizionali sono momentaneamente interrotti.

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A proposito dell'autore

Sono laureato in Lingue per la Comunicazione Interculturale e d’Impresa presso l’Università degli Studi di Siena. Sono originario di Partinico (PA), ho 24 anni, e da qualche anno ho iniziato a coltivare la passione per la scrittura. I diversi lavori che ho svolto dopo il diploma e durante la carriera universitaria mi hanno fatto capire che avevo bisogno di ulteriori stimoli e volevo approcciarmi al lavoro in un modo diverso. Così ho deciso di dedicare il mio tempo ad attività di copywriting e diversi progetti legati al mondo digitale, motivo per cui ho deciso di intraprendere un percorso di collaborazione con Younipa, sicuro del fatto che mi aiuterà ad ampliare le mie conoscenze e capacità.