Il provvedimento è stato firmato nella notte dal presidente del Consiglio e prevede nuovi divieti e alcune «forti raccomandazioni», soprattutto sulla vita privata in casa, considerato un fronte caldo nel contenimento dei contagi
No alle gite scolastiche, ma ancora sì alle lezioni in presenza a scuola per le superiori, fino all’ultimo in bilico nella trattativa notturna tra governo e Regioni che ha portato alla firma del nuovo Dpcm all’una di notte da parte del premier Giuseppe Conte che sarà in vigore per un mese. La scuola resta osservata speciale in questa fase della pandemia di Coronavirus, con l’ipotesi delle lezioni a distanza avanzata dal presidente del Veneto Luca Zaia per alleggerire il trasporto pubblico che resta congelata dopo lo stop della ministra Lucia Azzolina, almeno per ora.
Si fermano invece gli sport di contatto amatoriali, che sia calcetto o basket, così come arriva l’obbligo per bar e ristoranti di evitare assembramenti all’aperto dopo le 21, permettendo ai clienti di sostare all’esterno solo se seduti ai tavoli. E poi la «forte raccomandazione» sulle cene in casa, con non più di sei persone tra familiari e amici non conviventi, possibilmente indossando la mascherina, da portare con sé all’aperto sempre e ovunque. Il nuovo Dpcm non prevede le temute chiusure dei confini regionali, spettro che ciclicamente torna con l’aumentare dei contagi scandito dagli ultimi bollettini della Protezione civile, ma ribadisce le anticipazioni sul freno preventivo alla movida e alle feste.
Mascherine
Le regole sull’uso della mascherina è fissato nel primo articolo del Dpcm, con cui si stabilisce che:
«è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande»
Non sono obbligati a indossare la mascherina chi sta facendo sport, i runner quindi ma non chi passeggia come ha chiarito il Viminale, i bambini sotto i sei anni e chi soffre di patologie incompatibili con l’uso della mascherina. C’è poi la «raccomandazione» a indossare le mascherine in casa in presenza di amici e parenti non conviventi.
Discoteche chiuse, sì alle fiere
Prorogato il divieto di feste da ballo, quindi restano chiuse discoteche e sale da ballo, con la novità del divieto di ogni tipo di festa privata sia al chiuso che all’aperto. Sono permesse fiere e congressi, fatte salve le regole già in vigore su distanziamento sociale, protezioni e igiene. Per le cerimonie civili e religiose, dai matrimoni ai funerali per esempio, è permessa la partecipazione di massimo 30 persone.
Gite scolastiche
L’unico stop per la scuola riguarda quello per le gite scolastiche per le classi di ogni ordine e grado, così come ogni progetto di scambio e gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate. Restano consentite: «le attività inerenti percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio».
Freno alla movida
Bar e ristoranti, e tutte le attività di ristorazione, possono restare aperti fino a mezzanotte. Ma dalle 21 non potranno far sostare i clienti fuori dal locale, a meno che non ci sia servizio al tavolo. Permesso come in passato ogni servizio di asporto, purché la consumazione non si svolga davanti al locale dopo le 21.
Concerti e cinema
Gli spettacoli all’aperto non subiscono variazioni rispetto alle precedenti disposizioni, in particolare restano invariati i limiti di 200 persone per gli eventi al chiuso e di 1.000 all’aperto, sempre nel rispetto delle regole di distanziamento sociale.
Niente partitella con gli amici
Il nuovo Dpcm ripristina il divieto dello scorso marzo sugli sport di contatto in ambito amatoriale, quindi partite e tornei di calcetto e basket. Possono invece continuare le proprie attività tutte le società sportive dilettantistiche iscritte al Coni e al Comitato paraolimpico, comprese le palestre, che dovranno continuare a rispettare i protocolli fissati dalle rispettive federazioni.
È permessa la partecipazione del pubblico alle competizioni sportive «con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori» all’aperto e 200 al chiuso. Rimane l’obbligo per i responsabili degli impianti di far rispettare le distanze di sicurezza e di misurare la temperatura all’ingresso.
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