In un momento storico così difficile, in cui ogni sera andando a dormire non sappiamo bene cosa leggeremo la mattina al nostro risveglio. Mentre siamo ancora confusi dalle direttive ballerine che il governo ha dato per le festività, ecco che arriva l’ennesima novità: la zona bianca.
La zona bianca
Ovviamente, come tutti i teaser trailer che si rispettino, questa possibilità della zona bianca è stata annunciata ma verrà data “certezza” solo il 16 gennaio (sempre che non cambi la data d’uscita nella “sale”).
La zona bianca dovrebbe avere un Rt sotto 0.5, un traguardo attualmente difficilissimo da raggiungere, e incarna il sogno di tutti noi: “un luogo in cui ogni cosa sia come prima”.
Che il governo, memore dei fallimenti di Pavlov, voglia instituire la Zona bianca, a mo’ di rinforzo positivo? Peccato che, al momento, nessuna regione rientri in questi canoni… il bastone e la carota potrebbero anche funzionare, ma da bravi cerchiobottai non sanno bene cosa o come colpire.
Infatti, dopo aver sbandierato la zona bianca, annunciano che tra i loro obiettivi c’è il voler introdurre nel nuovo Dpcm il divieto per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18. Resterebbe in vigore la possibilità di poter andare a trovare parenti ed amici, verrebbe però messo un freno alla mobilità tra le regioni, indifferente se siano arancioni, rosse o gialle.
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Attualmente, in Sicilia, la situazione è parecchio pesante. Infatti, la zona rossa sembra sempre più vicina. I contagi continuano ad aumentare, nonostante il tasso di positività sia calato leggermente (da 19,8% a 18,2%). Resta uno tra i più alti in tutta Italia.
L’emergenza è sempre più pressante, lo testimoniano i nostri ospedali, saturi e in difficoltà davanti a quella che, più che una terza ondata sembra uno tsunami. Si trovano sempre sull’isola 4 delle prime 5 province, in tutta Italia, con la maggior crescita dei contagi: Siracusa, con un aumento del 18,1%, Messina, +17,1%, Trapani, +17%, e Caltanissetta, +15,1%.
Zona bianca? Il Moby Dick del periodo Covid
Possiamo quindi dire che la zona bianca, per varie assonanze, può essere definita il Moby Dick del periodo Covid.
Non si criticano le restrizioni da parte del governo, ma il continuare a danzare con passi incerti attorno a un’amara verità.
Come un genitore autorevole (e non autoritario) deve prima o poi rimproverare un figlio, o come un insegnante che, nonostante le lamentele degli allievi, gli assegna comunque dei capitoli da studiare, anche il governo dovrebbe ricordarsi il suo ruolo e dare alla popolazione dei confini netti da seguire. Non piaceranno a tutti, forse a nessuno, purché siano “per il nostro bene” e non solo per il bene dell’economia.