Giuseppe Conte ritorna ad insegnare all’Università di Firenze. Da Palazzo Chigi, il premier ritorna nel suo nido ad insegnare diritto.
La sua lectio magistralis non è di certo la “solita” lezione: tutti i media l’hanno assistita e tutti i curiosi hanno cercato di guardarla a tutti costi. Il titolo della sua lezione era “Tutela della salute e salvaguardia dell’economia. Lezioni dalla pandemia”.
L’uomo dei DPCM notturni ha deciso di spiegare ad una vasta platea le sue scelte e il racconto della pandemia. La zona intorno al rettorato, dove Conte ha tenuto la lezione, è stata presidiata da una decina di camionette di polizia e carabinieri perché in piazza San Marco si sono riuniti i collettivi studenteschi e attivisti di Priorità alla scuola.
L’emozione per l’ex Premier Conte si fa sentire: “Questa giornata segna il mio ritorno nella comunità accademica fiorentina nella quale ho trascorso lunghi anni. Esperienza che mi ha arricchito enormemente, anche dal punto di vista umano. Ho accolto con gioia e emozione l’invito a tenere questa lezione”.
Conte torna ad insegnare all’Università
“È una lezione che dedico a tutti gli studenti con l’auspicio che possiate affinare le vostre idee e progetti di vita”.
“Abbiamo dosato l’applicazione graduale delle misure, che sono diventate via via sempre più restrittive in considerazione della maggiore gravità e pervasività dell’epidemia. Il principio di precauzione è stato da noi assunto come strumento politico di gestione del rischio, basato su evidenze scientifiche, adeguato a tutelare il valore primario della salute dei cittadini”.
Lo ha detto l’ex premier Giuseppe Conte nella sua lezione. Con la pandemia “la grande attenzione mediatica nei confronti degli esperti, degli scienziati ha portato a evidenziare la grande varietà di opinioni che si genera anche nella comunità scientifica”, così che “buona parte dell’opinione pubblica si è sentita e si sente ancora oggi smarrita“.
Nella lezione di Conte all’Università, si affronta il tema tra scienza e politica. “Considero un bene che anche nello spazio pubblico si sia levato un più intenso dialogo tra politica e scienza: ma il fine di questo sforzo operato dalla politica non può essere quello di demandare alla scienza la risposta ultima alle complesse sfide che la politica stessa è chiamata ad affrontare”.
Qui la lezione di Conte: