Circa un mese fa il signor Massimo Straccini di 58 anni e originario di Ferrara, ha raccontato la sua condizione lavorativa e di vita.
Seppur con un recente lavoro da magazziniere per l’Amazon di Rovigo, ma senza un contratto stabilizzato, con un impiego ad ore e con la precarietà dietro l’angolo, nessun propietario o banca gli dava la possibilità di affittare una casa. Infatti l’unico grande sogno del signor Massimo era quello di poter condividere uno spazio caloroso con la sua compagna. “La mia precarietà non mi permette di affittare o accedere al mutuo di una casa. Io da tanti mesi vivo in un camper, nel garage”.
Questo è stato il racconto del cittadino emiliano spostatosi in Veneto per lavoro. E l’unica motivazione di conclusione del contratto che il 58enne si riesce a dare è quella di aver raccontato in giro la sua precarietà e il fatto di vivere nel garage del suo luogo di lavoro grazie ad un camper: “Nella mia squadra sono l’unico a cui non hanno rinnovato il contratto. Temo di essere stato penalizzato perché ho raccontato la mia storia”, dice l’ex magazziniere.
Le parole di Massimo, ex magazziniere di Amazon
Tutta la sua disperazione e il fatto di doversi rimettere a cercare un lavoro a 58 anni lo ha portato a raccontare la sua storia al quotidiano Repubblica.
“Giovedì 7 gennaio è scaduto il termine di scadenza del mio contratto. E prima di quel giorno mai nessuno mi aveva avvisato della possibile conclusione del rapporto di lavoro (anche se il contratto era trimestrale, partito ad ottobre circa). Ho chiamato io l’agenzia Adecco che gestiva la mia posizione. Sono stati loro a dirmelo: la tua avventura in Amazon finisce qui”.
Per Massimo e la sua compagna quelli in camper sono stati giorni terribili. “Non è facile vivere in un camper, chiaramente. Nessuno mi ha mai mandato via da lì ma, qualche giorno dopo aver raccontato la mia storia, un camionista è venuto a bussare di notte. Io ero al lavoro. Ha chiesto una prestazione sessuale alla mia compagna, che si è molto spaventata.”
La risposta di Amazon
Immediatamente dopo la pubblicazione dell’articolo, Amazon ha riportato la sua risposta al racconto di Massimo Straccini. “In riferimento al caso del dipendente riportato da Repubblica, precisiamo che non si tratta di un licenziamento, ma del raggiungimento della data di scadenza del contratto, data di cui ogni lavoratore viene messo a conoscenza sin dall’inizio della propria attività di collaborazione con l’azienda”. Quindi sembra che il magazziniere sia stato assunto per il periodo clou di vendite, ovvero il Black Friday, Natale e feste.
In ogni caso il signor Massimo Straccini, 58 anni, è in cerca di un lavoro ed è pronto a buttarsi in qualsiasi settore.