Coronavirus. Dove è più alto il rischio contagio? Uno studio su Nature mostra quanto, se gestiti nel modo corretto, i dati dei tracciamenti possano essere una miniera di informazioni utili. Ristoranti, palestre, bar e hotel i luoghi più pericolosi. Buone notizie invece sulla scuola
Si vanno facendo più chiare le modalità con le quali avviene il contagio da Coronavirus, e le situazioni nelle quali si corrono più pericoli. Ed è un bene, perché solo disponendo di dati scientificamente validi si possono impostare strategie preventive razionali, e avere maggiori probabilità di successo.
Uno degli studi che ha destato maggiore interesse è stato pubblicato su Nature , e ha mostrato che i dati dei tracciamenti possono essere una miniera di informazioni utili.
I ricercatori dell’Università di Stanford, in California, hanno infatti analizzato le localizzazioni anonime dei cellulari di poco meno di 100 milioni di cittadini americani residenti nelle dieci principali aree urbane, per definire dove erano andati nel periodo compreso tra marzo e aprile; in particolare, hanno controllato oltre 57.000 gruppi di persone in oltre 550.000 luoghi di potenziali assembramenti quali ristoranti, palestre, chiese, concessionarie di automobili, negozi di attrezzature sportive, hotel e motel.
Quindi hanno sovrapposto questi dati e quelli epidemiologici relativi ai focolai grandi e piccoli, e hanno trovato che, come atteso, tutte le volte che si radunano più persone il rischio aumenta.
I locali peggiori sono i ristoranti, seguiti da palestre, bar, hotel e motel.
Il programma ha permesso poi di fare simulazioni assai interessanti: per esempio, se a Chicago i ristoranti fossero rimasti tutti aperti (nella realtà hanno subito un lockdown), in maggio ci sarebbero stati 600.000 contagi in più. Se lo avessero fatto le palestre ce ne sarebbero stati 149.000 in più, e viceversa: se le chiusure fossero state di entità maggiore di quanto non sia avvenuto, i casi sarebbero stati meno. I ristoranti, purtroppo, si confermano luoghi dove, soprattutto quando non si adottano misure molto stringenti, il virus corre.
I rischi della vita in comunità
Negli stessi giorni è poi uscito, sul New England Journal of Medicine, un altro studio illuminante su quanto la vita in comunità rappresenti sempre un rischio.
Segnali positivi dalla scuola
Un altro tipo di comunità è poi naturalmente quella scolastica dalla quale, però, giungono segnali abbastanza positivi. Secondo un articolo pubblicato su Nature, nel quale si fa il punto sulla situazione in aree molto diverse, dall’Australia agli Stati Uniti, nelle settimane della riapertura, da nessun Paese sono giunti segnali negativi, anzi. Soprattutto quando, come in Italia, sono state prese opportune precauzioni, i focolai estesi sono stati una rarità, e i tassi di contagi tra docenti e ragazzi non sono risultati essere molto diversi da quelli della popolazione generale.
La trasmissione è sempre in agguato, anche tra i giovani, e anche quando viene posta attenzione.
Leggi anche:
“Trova Lavoro”. Il servizio gratuito per trovare offerte di lavoro
All’interno di Younipa è adesso attiva la sezione Trova Lavoro. Il nuovo servizio che mettiamo a disposizione degli utenti, offre la possibilità di ricercare le migliori offerte di lavoro su misura per ognuno….
Le migliori università in Italia e nel mondo
La settima edizione della classifica US News and World Report sulle migliori università del mondo fornisce agli studenti di tutto il mondo una panoramica generale delle università. Quelle che garantiscono prog…
Vaccino anti-Covid, un italiano su sei non vuole farlo
Vaccino anti-covid. Il 37% degli italiani vuole farlo il prima possibile, ma il 42% intende prima attendere per capirne l’efficacia e il 16% proprio lo rifiuta. I vaccini per il covid sono ormai vicini. No…
Vaccino Covid in Italia, quando arriva e quante dosi. Gli ultimi aggiornamenti
A fine gennaio 3,4 milioni di dosi di vaccino anti-Covid, da destinare prima agli ospedali e alle Rsa, e una campagna su larga scala a partire dai più fragili. E’ quanto prevede una com…
Lettera d’amore per il Mare: tramonto a Barcarello
Marta e Giulia continuano a farci sognare con i racconti delle loro esperienze vissute a Palermo. Il luogo che hanno scelto. Il loro cuore le ha portate qui e ha chiesto loro di rimanerci.