Bonus 1000 euro: come fare la domanda all’INPS e come si calcola il calo di reddito.
Il nuovo ‘Decreto Rilancio’ varato dal Consiglio dei Ministri ha previsto per il mese di maggio un innalzamento da 600 a 1000 euro del bonus a fondo perduto per i lavoratori autonomi che abbiano dimostrato una comprovata perdita reddituale nel secondo bimestre del 2020 rispetto al medesimo periodo del 2019.
A differenza del bonus da 600 euro di aprile, quello da 1000 servirà invece presentare un’apposita domanda all’INPS.
BONUS 1000 EURO MAGGIO: CHI NE HA DIRITTO?
I liberi professionisti titolari di partita Iva, iscritti alla Gestione Separata INPS, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019.
Ai Co.co.co (lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa) che abbiano cessato il rapporto di lavoro alla data di entrata in vigore del decreto.
Lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020.
Lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020.
COME SI CALCOLA IL CALO DI REDDITO BIMESTRALE?
Il reddito è individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute nel periodo interessato e nell’esercizio dell’attività.
COME FARE LA DOMANDA PER IL BONUS DA 1000 EURO?
Il richiedente deve presentare all’INPS la domanda nella quale autocertifica il possesso dei requisiti di cui sopra.
Il modulo verrà reso disponibile nei prossimi giorni e la domanda si potrà presentare per via telematica, accedendo al sito dell’INPS ed utilizzando l’apposito PIN.
CONTROLLI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
L’INPS comunicherà all’Agenzia delle Entrate i dati identificativi dei soggetti che hanno presentato l’autocertificazione per la verifica dei requisiti. L’Agenzia delle Entrate comunicherà all’INPS l’esito dei riscontri effettuati sulla verifica dei requisiti sul reddito di cui sopra con modalità e termini definiti con accordi di cooperazione tra le parti.
Bonus 1.000 euro nel dl Rilancio: chi è escluso
Il bonus di 1.000 euro è presente nel decreto Rilancio. Per alcune categorie di lavoratori vale a dire professionisti con partita IVA iscritti alla Gestione separata INPS, co.co.co., autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago, lavoratori stagionali del settore turismo e stabilimenti termali del Cura Italia è prevista con il decreto Rilancio un bonus da 600 euro per il mese di aprile che diventa di 1.000 nel mese di maggio.
I principali esclusi dal bonus di 1.000 euro sono i lavoratori dello spettacolo, per loro infatti rimane, anche per il mese di maggio, il bonus di 600 euro. Ma andiamo al testo del decreto per scoprirlo.
All’articolo 89 – Nuove indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 al comma 10 si legge chiaramente:
“Ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo che hanno i requisiti di cui all’art. 38 del decreto legge del 17 marzo 2020 del 2020 n. 18, convertito con modificazioni nelle legge 24 aprile 2020 n. 27, è erogata una indennità di 600 euro per ciascuno dei mesi di aprile e maggio 2020.”
Si fa riferimento pertanto all’articolo 38 del decreto Cura Italia e i requisiti per i lavoratori dello spettacolo per i quali non lievita a 1.000 euro il bonus nel mese di maggio e che pertanto restano esclusi, sono:
- almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al Fondo;
- un reddito non superiore a 50.000 euro;
- non essere titolari di pensione.
Non solo i lavoratori dello spettacolo perché nel decreto rilancio tra gli esclusi dal bonus 1.000 euro vi sono anche gli operai agricoli o braccianti per i quali addirittura il bonus diventa di 500 euro, dai 600 del Cura Italia o i professionisti iscritti agli ordini.