E’ stata definita un caso “quasi unico” dai medici dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. Ora il suo appello: “C’è menefreghismo. Chiedo spiegazioni”
Prima contagiata di cui si è saputo a Bologna, dopo quasi due mesi e sei tamponi è risultata ancora positiva al coronavirus, diventando un caso quasi unico in Italia e probabilmente al mondo, tanto da essere definita dall’infettivologo del Sant’Orsola Luciano Attard un caso di studio. Di solito la positività non supera infatti le quattro settimane.
“È un incubo“. Così la modella 23enne Bianca Dobroiu descrive il periodo che sta vivendo a causa del coronavirus che da ormai 2 mesi non l’abbandona.
Bianca era entrata in ospedale il 28 febbraio scorso con febbre altissima, oltre 40, e gran male alle ossa, ed era stata dimessa pochi giorni dopo, il 6 marzo, quando il termometro registrava al massimo 37.2, non di più: è ancora in isolamento a casa, non guarita dal coronavirus.
“Fisicamente sto bene, non ho assolutamente nulla – dichiara Bianca all’Agi – però continuo a rimaner positiva e nessuno dice niente: invece di venirmi incontro, aiutarmi, non so in qualunque modo. La mia preoccupazione deriva da questo, perchè c’è menefreghismo da parte dei medici, della sanità pubblica, da parte di tutti.
Essendo una situazione del tutto diversa – spiega ancora Bianca – non ho avuto riscontro da parte di nessuno; nessuno ne parla, nessuno dice nulla alla fine. Mi aspetterei semplicemente delle spiegazioni o magari che facessero degli accertamenti.
Ho saputo comunque di casi come i miei, tipo un ragazzo delle Iene, ce ne sono: ho parlato con lui, anche lui è positivo da una quarantina di giorni, non come me da 60, ma non è molto lontano alla fine”.
E rispetto al fatto di essere potenzialmente contagiosa? “Mi hanno detto in teoria di sì – ha risposto la modella – sono portatrice del virus e anche se non ho alcun sintomo risulto pienamente positiva e quindi posso ancora contagiare le persone”.
Bianca convive in sicurezza con la mamma che ha fatto tre tamponi, risultati tutti negativi. Ma come vive questo isolamento forzato? “Fino a 10 giorni fa avrei detto che ero abbastanza tranquilla e positiva, però da dieci giorni sono quasi arrivata all’esaurimento, davvero mi sembra una infinità di tempo, due mesi. Non è tanto una cosa fisica – ha concluso la 23enne, che ha detto di ritenersi comunque fortunata – perchè mi alleno un pò in casa, cerco un pò di muovermi, però stare costantemente chiusa in camera perchè esco poco per non aver tanti contatti con mia mamma, è pesante”.
Il desiderio più grande una volta ‘libera’? “Fare semplicemente una passeggiata normale di un’ora, senza nessun tipo stress, di ansia, di essere tranquilla e finalmente fuori”.