Dopo la conclusione del primo percorso di studi accademici c’è un momento decisionale importante. Scegliere cosa fare dopo la laurea triennale non è semplice. I neo laureati devono fare un’ulteriore scelta, tra una serie di possibilità:
- continuare gli studi con una laurea specialistica di due anni
- frequentare un master
- iscriversi a un dottorato
- fare esperienza lavorativa
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Dopo tre anni di studio e di sacrifici di tempo e denaro, è lecito domandarsi se ha senso continuare a studiare o se quelle stesse conoscenze invecchieranno presto. Secondo gli esperti sì, lo studio ripaga, ma inizia a delinearsi anche la possibilità di un Curriculum ricco di esperienze, più che di voti raggiunti.
Specializzazione, ma solo ad alcune condizioni
Studiare serve, non solo per avere una base di conoscenza da poter arricchire con il tempo, ma anche perché oggi il mondo del lavoro cerca persone molto specializzate.
Il futuro prossimo potrebbe riservare alcuni cambiamenti, magari dando un maggior peso alle esperienze lavorative e creative svolte durante gli anni di studio, più che al risultato dello studio stesso. Una costante in questo ragionamento è appunto lo studio.
Una laurea specialistica, affrontabile dopo una laurea triennale, consiste nella continuazione, in maniera più specifica, della materia affrontata durante i precedenti anni. In Italia quasi nessuna laurea triennale permette di accedere a un lavoro, se non partendo dal basso e facendo la gavetta.
Per chi sceglie invece di specializzarsi ci sono alcuni consigli utili per non “perdere” tempo.
Primo fra tutti cambiare università. Infatti uno dei problemi che i giovani riscontrano nell’insegnamento del percorso magistrale è la continuazione con gli stessi professori della triennale. Per essere sempre più aggiornati e competitivi la scelta migliore è quella di cambiare università per incontrare idee e corsi nuovi. Senza contare professori e colleghi di banco con un passato di studio differente da quello dell’ambiente da cui si proviene e quindi avere la possibilità di crearsi una rete sociale variegata e ricca di opportunità.
Meglio ancora se il cambio di università porta lo studente all’estero. Un viaggio Erasmus o un vero e proprio trasferimento all’esterno non cambia il risultato, l’importante è avere sul Curriculum esperienze quanto più stimolanti, internazionali e differenti possibili.
Secondo consiglio è cambiare il settore di studio. Il successo nel prossimo futuro sarà dato non da una iperspecializzazione, dicono gli esperti, ma da una più vasta capacità e conoscenza del mondo. Si può essere bravi editori oggi senza avere delle conoscenze sul marketing digitale? Specializzarsi non vuol dire quindi stringere il campo di ricerca, ma anzi allargarlo a una vasta gamma di opportunità.
Dopo la triennale: mettersi in gioco nel mondo del lavoro
L’altra possibilità è quella relativa al mondo del lavoro. Saltare la specialistica e dedicarsi a corsi ed esperienze utili per il lavoro, come per esempio degli stage formativi (meglio se retribuiti). Questo perché le aziende oggi non assumono più guardando al voto scritto sul Curriculum, ma a una più ampia selezione di credenziali. Si predilige l’esperienza complessiva di una persona e le differenti capacità acquisite con la pratica.
Il consiglio degli esperti in questo caso è quindi pensare di concentrarsi anche su percorsi alternativi, tra corsi, stage ed esperienze differenziate di lavoro, per poter mettere nel Curriculum capacità extra e magari anche innovative.
Questi sono alcuni consigli che speriamo potranno esservi utili. In ogni caso, la cosa che sicuramente vale per tutti è quella di fare cose che ci piacciono e ci stimolano. Sia che si scelga di continuare a studiare o di provare a immettersi nel mondo del avoro, armatevi di grinta e non perdete mai la passione per quello che fate!