Aprire le finestre e far circolare l’aria all’interno degli spazi chiusi è più importante che disinfettare le superfici per prevenire la diffusione del Covid-19. È il risultato di un altro studio sui meccanismi e sul ruolo di trasmissione in aria del Covid-19, secondo cui è più probabile che il virus si diffonda attraverso l’inalazione a distanza ravvicinata piuttosto che con il contatto con superfici o a lungo raggio.
Quest’ultima ricerca è stata pubblicata sulla rivista medica ‘Bmj’ e gli autori lamentano che nonostante vi siano prove crescenti dell’alta trasmissibilità del virus negli ambienti chiusi, la necessità di arieggiare i locali sia “solo un accenno superficiale in alcune linee guida per il controllo delle infezioni”.
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“Le persone hanno molte più probabilità di essere infettate in una stanza con finestre che non possono essere aperte o priva di qualsiasi sistema di ventilazione“, scrivono gli autori, tra cui Julian Tang dell’Università di Leicester e Linsey Marr della Virginia Tech, affermando che parte del problema è stata la mancanza di chiarezza nella definizione di termini come “droplet” (“gocciolina”) e “airborne” (ovvero tramite aerosol, particelle sotto il micron di grandezza e quindi molto più piccole dei classici droplet. ndr.) quando si descrive la trasmissione. “In sostanza, se puoi inalare particelle, indipendentemente dalla loro dimensione o nome, stai respirando aerosol”, hanno spiegato.
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