“In Europa l’immunità di gregge verrà raggiunta il 14 luglio”. A ribadirlo è Thierry Breton, il commissario Ue al Mercato interno, l’uomo a cui è stata affidata la task force dell’Unione europea per i vaccini contro il coronavirus. Breton ha anche mostrato in diretta tv il prototipo del ‘passaporto sanitario’ su cui l’Ue punta per riaprire in sicurezza: sarà disponibile dal 15 giugno e non sarà obbligatorio, ha annunciato.
Ci saranno una versione digitale per gli smartphone e una cartacea, con un QR code. Proprio come il ‘passaporto’ a cui sta lavorando la Casa Bianca per gli Stati Uniti. Breton aveva dato il suo pronostico su un’immunità collettiva da raggiungersi nella data della presa della Bastiglia una prima volta su TF1 domenica 21 marzo. Ed è tornato a ribadirlo la domenica successiva in un’intervista al programma ‘Grand Jury’ di Rtl, Le Figaro e Lci. “Confermo integralmente quello che ho detto”, ha assicurato, argomentando che “la settimana prossima consegneremo 3 milioni di dosi, cioè il 25% di quanto consegnato dall’inizio della pandemia” e quindi “starà agli Stati membri accelerare le vaccinazioni passando a una velocità superiore”.
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Entro il 15 luglio, ha aggiunto, verranno consegnate ai Paesi Ue 420 milioni di dosi da somministrare in tre mesi e mezzo. E ancora: “Abbiamo 52 fabbriche che lavorano 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per produrre vaccini”, l’Ue è “in un’economia di guerra”. Svelando come sarà il ‘passaporto sanitario’, Breton ne ha mostrato un prototipo: la versione per smartphone su sfondo giallo, quella cartacea è su sfondo verde. “Conterrà la data di nascita, il numero di passaporto, il certificato con il QR Code e l’informazione se si è stati vaccinati, che tipo di vaccino si è ricevuto e se si hanno degli anticorpi”, ha spiegato, precisando che “per chi non avrà il vaccino sarà indicato l’esito del test Pcr“. Si tratterà di un documento “armonizzato”, dunque “uguale dappertutto” in Ue e “coperto dalla regolamentazione generale dei dati personali”.
‘Mister vaccini’ ha garantito che non sarà obbligatorio per viaggiare o partecipare agli eventi: “Non significa che non accetteremo tutti, ci saranno comunque i test antigenici rapidi”. Intanto dal Regno Unito giunge la notizia che oltre 30 milioni di persone hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid-19: circa il 57% di tutti gli adulti. Sono invece 3.527.481 i cittadini che hanno ricevuto due dosi, pari al 6% degli adulti. Il governo di Boris Johnson resta fiducioso che tutti gli over 50 otterranno la prima dose di vaccino contro il coronavirus entro il 15 aprile. E punta a una dose a tutti gli adulti entro fine luglio.