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Covid, da lunedì alcune regioni in lockdown


Il coronavirus ha ormai messo in ginocchio il mondo intero e si spera che l’avvento del vaccino possa dare una nuova speranza. Per ritornare alla vita di prima, con le abitudini di prima.

In Italia la situazione non è delle migliori, complici anche i ritardi delle aziende nella consegna delle dosi di vaccino.

La regione Trentino Alto Adige tornerà in lockdown da lunedì prossimo, 8 febbraio. I contagi sono alti e, nonostante i controlli, i numeri non scendono. Inoltre è stato anche individuato il primo cado di covid con variante inglese, quella più aggressiva.

Non è facile adottare misure più restrittive. Lo si fa nella consapevolezza che per ogni cittadino ci sono delle difficoltà ma puntiamo a porre le basi per uscire da questa situazione

Lockdown deciso da lunedì in Alto Adige

L’Alto Adige da lunedì 8 febbraio torna in lockdown. Chiusi i negozi, didattica a distanza nelle scuole, divieto di spostamento dai Comuni

Nonostante la strategia di effettuare test a tappeto su tutto il territorio per cercare di interrompere la catena dei contagi.

Si legge in una nota: non accenna a calare il numero di persone positive al Sars-Cov2 in Alto Adige, ed è già stato registrato anche il primo caso di mutazione del Coronavirus. Per questo motivo, la Giunta provinciale si è riunita ieri sera e ha deciso l’inasprimento delle misure attualmente in vigore.

Altre 2 regioni sono a rischio: Umbria e Abruzzo

Sarebbero risultati positivi alle varianti brasiliana o similari del virus SarsCov2 la gran parte dei 42 campioni di soggetti positivi inviati dalla regione Umbria all’Istituto superiore di sanità.

E le varianti avrebbero colpito anche in Abruzzo :

“Stimiamo che il 40% dei casi di coronavirus emersi a Pescara negli ultimi giorni sia dovuto ad una variante, molto probabilmente quella inglese. Sta circolando rapidamente sul territorio, potrebbe essere questa la spiegazione della crescita dei numeri”

dice il direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’Università di Chieti, Liborio Stuppia, a proposito dell’incremento dei contagi nell’area metropolitana. “La variante inglese è più contagiosa: tutto questo non deve portare al panico, ma all’estrema prudenza”, aggiunge.


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