L’Italia procede a passo spedito verso una nuova ondata di riaperture. Si ritornerà a frequentare le piscine all’aperto e i centri commerciali anche durante il weekend, ma resta ancora aperta la partita sulla possibilità di aprire anche i ristoranti al chiuso e, soprattutto, di rivedere il coprifuoco anti-covid alle 22. E quindi occhi puntati sul consueto monitoraggio settimanale che confermerà il calo della curva dei contagi con l’Rt che si attesta attorno all’ 0,85 a livello nazionale. Di conseguenza assisteremo a un nuovo cambio dei colori delle Regioni con la Valle d’Aosta che passerà in arancione, mentre Basilicata, Calabria e Puglia dovrebbero diventare gialle.
L’obiettivo del pressing delle regioni per le riaperture è quello di anticipare al 17 maggio l’apertura delle palestre e dei ristoranti al chiuso, prevista invece dal decreto per il 1 giugno. I governatori chiederanno anche di eliminare il criterio sull’incidenza, quello che con 250 casi ogni 100mila abitanti fa scattare automaticamente la zona rossa. “Con il check procederemo a nuove aperture”, ha dichiarato conferma il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini. La “revisione” servirà anche per dare una data certa anche a piscine al chiuso, discoteche e locali da ballo rimasti ai margini dei piani sulle varie riaperture.
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E la Sicilia? Nonostante i numeri siano di fatto da zona gialla per la Sicilia, il cambio di colore non può ancora concretizzarsi. Questo è dovuto all’esistenza di un articolo di legge che fissa la cosiddetta regola dei 14 giorni: “L’accertamento della permanenza per due settimane in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive, comporta l’applicazione per un ulteriore periodo di quattordici giorni, delle misure relative allo scenario immediatamente inferiore, salvo che la Cabina di regia ritenga congruo un periodo inferiore”. Insomma, se la Sicilia confermerà il suo indice Rt sotto l’1 per 14 giorni consecutivi, allora potrà sperare in un cambio di colore.