La situazione emergenziale legata alla pandemia non si arresta. Le speranze risposte nella campagna vaccinale sono giuste ma, per vedersi realizzate dovranno passare ancora molti mesi. Come abbiamo più volte sottolineato, le Università sono le istituzioni che più hanno sofferto questo anno di pandemia e distanziamento sociale. E soprattutto sono quelle che stanno provando a sperimentare dei rientri, anche contingentati. Per garantire maggiore sicurezza in vista del rientro in presenza parziale, l’Università La Sapienza di Roma ha pensato di avviare una campagna di screening gratuito per tutti gli studenti. Tamponi gratis su prenotazione.
La campagna di screening de La Sapienza
Un obiettivo importante è adesso quello che riguarda la ripresa delle lezioni in presenza. Contro qualsiasi forma di diseguaglianza e di perdita educativa. Ed è questa la missione della Rettrice dell’Università La Sapienza, Antonella Polimeri che ha presentato durante l’inaugurazione dell’anno accademico una campagna di screening gratuito per i suoi studenti. Ci saranno tamponi gratis per gli studenti dell’ateneo romano.
I tamponi molecolari, già disponibili dal 25 febbraio, sono effettuati presso il punto sanitario dislocato all’interno della città universitaria. Per richiedere il tampone è necessario collegarsi sul sito dedicato all’iniziativa, lasciare i propri dati anagrafici ed effettuare la prenotazione da presentare ai varchi universitari e al personale addetto al desk di accettazione per il tampone. Attraverso tale misura l’università vuole porsi l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza tra gli studenti. Soprattutto in vista della ripresa delle lezioni in cui l’accesso, seppure ancora ridotto, sarà consentito non solo alle matricole ma anche agli studenti iscritti agli anni successivi.
Università: le sfide del futuro annunciate dal Ministro Messa
Il neo ministro dell’Università e della Ricerca Cristina Messa, dal canto suo, ha già messo in chiaro il suo piano di ripartenza per l’università. Oltre alle misure da adottare per garantire la ripresa della didattica in presenza, infatti, vorrebbe far crescere il numero di laureati dall’attuale 27,6 al 35%. E fornire ai giovani studenti dei percorsi universitari strutturati in base alle nuove esigenze lavorative.
Tra le missioni del suo piano si parla di lauree interdisciplinari, di borse di studio, di aumento del corpo docente e dei ricercatori, di costruzione di nuovi campus universitari. Tutto questo per poter adeguare l’offerta formativa universitaria al cambiamento delle competenze del lavoro che imporrà flessibilità nella didattica dei sistemi informativi.