Secondo un’analisi di Will, ogni settimana aggiuntiva di lockdown costa all’Italia ben 2 miliardi di euro. Una cifra esorbitante, che possiamo fronteggiare solo con l’avanzare della campagna vaccinale.
A che punto è la campagna vaccinale in Italia?
Il miglior sostegno per l’Italia, sia sul piano della salute che dell’economia, è la campagna vaccinale. Solo con quest’ultima, l’intero Paese può ripartire. Il piano vaccinale del Commissario Figliuolo prevedeva la soglia di 500 mila vaccinazioni giornaliere durante questa settimana, ma siamo ancora ben lontani dalle cifre pronosticate, con ritardi e rifiuti.
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L’importanza della campagna vaccinale: salute ed economia
Accelerare il piano vaccinale serve a salvare vite, proteggere le categorie più vulnerabili e fragili e allentare la pressione sulle terapie intensive. Ma non solo. La campagna vaccinale è fondamentale anche per far ripartire l’Italia ed evitare che l’economia sprofondi ancora. Se sarà completata in tempi brevi, ci permetterà di tornare ai livelli economici pre-crisi entro la metà del 2022. Per questo il tempo è fondamentale, e ogni giorno di ritardo rappresenta un grave danno economico per i lavoratori e le attività economiche della Penisola.
Crisi economica: tutti i possibili scenari
Ai ritmi attuali di vaccinazione, l’immunità di gregge in Italia non sarà raggiunta nei tempi previsti. Se il piano vaccinale continua a ritardare (raggiungendo l’immunità di gregge solo a fine anno 2021), il Paese potrebbe perdere in totale 270 miliardi in due anni, pari al 6% del PIL. Se, invece, l’immunità di gregge viene raggiunta tra i mesi di ottobre e dicembre, andranno persi 200 miliardi in due anni. Qualora l’immunità venisse raggiunta per il mese di settembre, secondo l’obiettivo iniziale del governo, in questo caso otterremo una crescita di 5 miliardi nel 2021 e di 10 nel 2022, pari al 3% del PIL nel 2021 e del 3,6% nel 2022.