Svolta nella campagna vaccinale. Il tanto discusso ed additato vaccino russo anti-Covid Sputnik V verrà prodotto anche in Italia, aggiudicandosi così il primato europeo. È quanto annunciato dalla Camera di Commercio Italo-Russa. 10 milioni le dosi previste entro la fine dall’anno, a partire da luglio.
L’accordo “storico”, al quale la nostra ambasciata italiana in Russia lavora sin dal mese di ottobre, è stato firmato. Tra il fondo governativo russo e la società italo-svizzera Adienne Pharma&Biotech, che si occuperà della produzione nel territorio italiano. “Un’intesa storica che mostra lo stato di salute dei rapporti tra i nostri due Paesi e sottolinea come le imprese italiane sanno vedere oltre le polemiche politiche“, così ha commentato il Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa, Vincenzo Trani. Oltre alla Adienne, altre due sono le società italiane che si dichiarano pronte alla produzione del vaccino russo.
La posizione dell’UE sul vaccino russo
L’Unione europea rimane ancora ferma nelle proprie convinzioni, dichiarando che lo Sputnik non rientri nella loro strategia vaccinale anti-Covid. Gli Stati membri possono sempre e liberamente concedere l’approvazione per uso di emergenza, ma la Commissione Europea tiene a precisare che in questo caso “la responsabilità spetterà allo Stato membro e non all’azienda“.
I dubbi
L’ex direttore dell’Ema, Guido Rasi, si dichiara ancora scettico rispetto alla funzione dell’antidoto russo. “Mancano ancora i dati sull’efficacia, non sappiamo nulla”, afferma Rusi, precisando come le certezze sulla sicurezza dello Sputnik V non possano per il momento ritrovarsi sull’efficacia. Di contro, gli studi preliminari di The Lancet dicono che il vaccino funzioni nel 91,6% dei casi.
Sputnik: nel mondo e in Europa
Nel mondo, il vaccino Sputnik V è stato già registrato in oltre 45 nazioni, molte delle quali in America latina.
In Europa, nonostante il diffuso scetticismo, le autorità russe stanno lavorando ad oltre 20 progetti di collaborazione, così da concludere accordi come quello recente con l’Italia. Nelle scorse settimane, il vaccino ha iniziato il suo processo di revisione da parte delle autorità europee, e chissà che questo non possa portare alla somministrazione dello Sputnik V anche in altre Paesi dell’UE. “Chi disprezza compra”, sarà così?