Nella battaglia di prevenzione al Covid-19, scende in campo il test salivare. Via libera del ministero della Salute all’utilizzo del test che utilizza il campione salivare, adatto soprattutto per controlli di massa o ripetuti.
Test salivare
I test salivari si uniscono, così, agli strumenti utili in termini di screening e di monitoraggio dell’infezione da Coronavirus che già conosciamo. Di certo meno invasivi rispetto ai tamponi oro-nasofaringei, i test salivari saranno estremamente utili nel contesto delle riaperture, interessando diversi ambiti: dalle cerimonie alle scuole.
Test salivare: affidabilità
In termini di identificazione dell’infezione, il direttore generale della Prevenzione Giovanni Rezza spiega che «la sensibilità diminuisce dopo i primi 5 giorni dall’inizio dei sintomi». Dunque, il test salivare va utilizzato entro questa esatta scadenza, da quando iniziamo ad accusare febbre, tosse, spossatezza, ovvero quando la carica virale è alta. In ogni caso, «il campione di saliva può essere considerato un’opzione per il rilevamento dell’infezione da Sars-CoV-2, qualora non sia possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei». Lo strumento più elevato, infatti, per la rilevazione del virus resta il test molecolare.
Leggi anche: Vaccini, seconda dose in vacanza? Le proposte che dividono
Test salivare: i vantaggi
Sebbene i tamponi nasofaringei rimangano i migliori per diagnosticare con certezza il contagio da Covid-19, il prelievo del campione di saliva può sicuramente contribuire all’identificazione tempestiva degli individui positivi al virus. Infatti:
- la saliva è facile da raccogliere;
- il metodo è non invasivo, ideale per screening, bambini e lavoratori sottoposti per esigenze a test frequenti;
- non richiede attrezzature speciali per la raccolta;
- può portare ad una riduzione delle risorse necessarie (di laboratorio e di personale, dispositivi di protezione individuale, ecc.), diminuendo, di conseguenza, il rischio di esposizione degli operatori sanitari.
Test salivare: come si effettua?
La raccolta del campione di saliva, per quanto sia meno invasiva, va tuttavia effettuata in modo specifico: è un passaggio fondamentale. I campioni possono infatti essere eterogenei (saliva orale, saliva orofaringea posteriore) e le diverse tecniche di raccolta possono avere un certo impatto sulla sensibilità del metodo. Di seguito, i diversi metodi:
- sputo generale “general spitting”: raccolta della saliva accumulata a livello del pavimento orale. Ha una sensibilità minore, e quindi lievemente meno efficace;
- saliva orofaringea posteriore del primo mattino: ha una sensibilità maggiore e dunque è più efficace;
- sbavatura “drooling”: raccolta di saliva intera in assenza di stimolazione;
- sputo faringeo posteriore “posterior pharyngeal spitting”: raccolta di secrezioni respiratorie miste, provenienti dalle vie aeree superiori e inferiori.
Test salivare quanto costa e quando sottoporlo
Il costo del tampone salivare è pari a 25 euro. I test potrebbero essere utilizzati già sugli studenti che dovranno sostenere gli esami di terza media e di maturità, al via dal 16 giugno. Il conteggio dei test salivari, come per tutti gli altri, entrerà a far parte dei sistemi di sorveglianza regionali. Dunque, con ogni probabilità, verranno indicati e conteggiati nel bollettino quotidiano, con tutte le conseguenze sull’incidenza dell’RT nazionale.
Covid, vaccinare universitari e maturandi per esami in presenza: la proposta per ripartire
Fonte: QuiFinanza