Un gruppo di scienziati della Stanford University ha trovato la ‘ricetta’ di due vaccini per il Covid-19 e l’ha pubblicata online. In particolare su su Github, un sito in cui vengono raccolto i codici software.
La scoperta delle sequenze
Gli scenziati sono risaliti alle sequenze dei due vaccini Pfizer e il Moderna, usando quello che rimaneva in fiale destinate a essere buttate via. Il fatto lo ha riportato il Guardian di Londra, citando Motherboard, un sito di news tecnologiche.
Gli esperti commentano che la pubblicazione aiuterà i ricercatori in tutto il mondo a identificare meglio. quando analizzano campioni, se sono davanti a sequenze del virus o del vaccino. Per fermare il virus, perché come è noto nelle analisi di laboratorio c’è sempre il rischio di falsi positivi.
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Gli scienziati di Stanford hanno reso noto di essere stati in grado di raccogliere piccole porzioni di vaccino da fiale che altrimenti sarebbero stato gettate. Il tutto grazie a un’approvazione per la ricerca prevista dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti. La sequenza del Pfizer era in realtà già nota, per cui gli studiosi hanno potuto semplicemente verificare se il loro lavoro era giusto. Ma quella del vaccino Moderna non era stata ancora pubblicata.
L’utilità scientifica di rivelare le sequenze
Nel loro post su Github, gli scienziati affermano che rivelare le sequenze è utile per aiutare i ricercatori a identificare rapidamente se una sequenza che stanno esaminando è di origine terapeutica o infettiva.
Per gli esperti, la pubblicazione potrebbe offrire uno strumento per aiutare i medici a capire meglio se gli anticorpi in un paziente sono stati sviluppati grazie al vaccino o a causa dell’infezione da parte del Sars-CoV-2 evitando risultati falsati durante gli esami. La procedura è stata possibile grazie a un percorso di ingegneria inversa che, a partire da alcune gocce di vaccino avanzate, può arrivare alle sequenze.
Il professor Stuart Tarville, immunologo dell’università di South Wales è stato interpellato dal Guardian. Ha osservato che generalmente a nessuna azienda farmaceutica piace che le loro “ricette” vengano rese note in questo modo.
Ma nel caso in questione si tratta soltanto delle sequenze: “Sarebbe l’equivalente di cucinare una complicata torta conoscendo gli ingredienti, ma senza le quantità e le istruzioni su come prepararla”. Va specificato, infatti, che nessuno dei due dataset pubblicati contiene l’intero codice dei vaccini.
Peraltro gli scienziati avevano anche cercato di contattare la società prima di pubblicare le seuquenze, ma senza ricevere risposta.