La pandemia ci ha tolto tanto. Ci ha fatto tribolare, ci ha fatto vacillare e piangere di fronte a storie tristi, a morti quotidiane, a storie strazianti. Però ci ha regalato anche storie di straordinario coraggio, anche a lieto fine. Come quella diella dottoressa Erika Collura, la fisiatra quarantacinquenne originaria di Gela che è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” dal prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi.
L’onorificenza è arrivata a seguito del suo intervento tempestivo in ospedale, che ha contribuito a salvare la vita di un piccolo paziente con sospetto Covid-19.
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La storia che ha reso Erika un’eroina
Era il 7 marzo 2020 e del Covid-19 non si sapeva ancora quasi nulla. Nel primo pomeriggio due genitori disperati si presentano nel centro di riabilitazione psico-motoria di Santo Pietro, in territorio di Caltagirone, con il loro bambino di due anni, ormai cianotico, quasi in arresto cardiaco, con febbre altissima e blocco respiratorio.
Stanno male anche loro, hanno la temperatura alta. Tutti e tre sono da poco arrivati da Colonia, in Germania, e si teme che possano avere tutti il Covid-19. In servizio c’è il medico fisiatra di Gela, Erika Collura. La dottoressa non dispone di mezzi e di strumenti tali da garantire assistenza adeguata da pronto soccorso, ma non si tira indietro. Sa che aspettare senza far nulla un’ambulanza con sistema di rianimazione significava far morire quel piccino. E così Inizia a effettuare il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca al bambino, incurante del rischio di contagio. E ce la fa. Riesce a riportare in vita il bambino suscitando la gioia e l’entusiasmo dei genitori, del personale ospedaliero e dei ricoverati che aspettavano fuori in apprensione.
Poco dopo, l’ambulanza del 118, giunta da Caltagirone, ha completato il lavoro di rianimazione. Bimbo, genitori e medico hanno dovuto mettersi in quarantena in attesa di accertamenti. Ma nessuno, per fortuna, è risultato affetto da coronavirus.
Il gesto di quella coraggiosa dottoressa però non è passato inosservato.
La notizia è apparsa sui giornali e il prefetto di Catania ha segnalato la dottoressa Collura al Quirinale. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, le ha voluto conferire in occasione della festa della Repubblica del 2021 l’alta onorificenza di “cavaliere al merito della Repubblica”.
Grande soddisfazione per questo importante riconoscimento a Gela, a Caltagirone e ad Acireale, dove il medico lavora attualmente.
Le dichiarazioni di Erika Collura
«Sono Momenti che mi sono rimasti dentro, che mi hanno davvero segnata – ha dichiarato la Collura – consentendomi di mettere in pratica la missione della medicina nella sua massima espressione. Ero davvero felice per quanto accaduto, anche perché ancora oggi penso a mia figlia, che ha la stessa età di quel bimbo». Oggi la Collura lavora ancora sul fronte anti-Covid all’ospedale di Acireale.
«È stato un privilegio avere l’opportunità di salvare una vita». Al Corriere di Gela dichiara nel corso di una intervista: «E’ stato come se avessi assistito al passaggio dalla morte alla vita. Da fisiatra non sono abituata a praticare manovre rianimatorie. Felicità immensa per il bimbo e la famiglia. Tornando a casa mi sono sentita una privilegiata per aver avuto la possibilità di poter salvare una vita, la vita di un piccolo di due anni, poco meno dell’età di mia figlia».
Una storia simbolo delle tantissime altre che potrebbero raccontarci le migliaia di medici impegnati in tutto il mondo nell’emergenza sanitaria. Loro sono tra i più grandi eroi di questo nostro tempo. Insieme a tutto il personale medico-sanitario che in questi lunghissimi 15 mesi hanno combattutto piccole ma importanti battaglie quotidiane contro un virus che ci ha colti di sorpresa e ha provato a impossessarsi delle nostre vite.
Raccontare la storia della dottoressa Collura è un modo per dire grazie a tutti coloro che in questa pandemia hanno lottato, in ogni momento, per la vita.
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