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Crisanti compra una villa del ‘600 da quasi due milioni: “Ma non mi sono arricchito con il Covid”


Il microbiologo Andrea Crisanti è rimasto “sorpreso e colto alla sprovvista dal rilievo dato a una vicenda privata”. Lo dice in interviste al Corriere della sera e Repubblica, commentando lo spazio dato dai media al suo acquisto di una villa del ‘600, sui Colli Berici, in provincia di Vicenza.

Un’attenzione nata per la frequente presenza in tv sua e di altri colleghi virologi durante l’emergenza dovuta alla pandemia. Anche se, afferma, “mi sembra evidente che la nostra stagione sta ormai finendo. Ci sono segni evidenti di un rigetto, non solo mediatico, nei nostri confronti. In questa fase, esiste anche una componente psicologica che porta a uno spirito di rivalsa verso chi ha avuto un’immagine pubblica per via di una tragedia enorme”.

“Si può essere d’accordo o meno con quel che dico, ma sfido chiunque a dimostrare che io ci abbia guadagnato un euro. In televisione, ci sono andato sempre gratis – sottolinea Crisanti – Proprio per evitare situazioni equivoche, mi sono imposto di non guadagnare neanche un quattrino con la pandemia“. “I compensi per le mie consulenze li ho sempre girati al mio dipartimento. Se oltre ai soliti leoni da tastiera qualcuno ci mette la faccia sostenendo questa tesi vergognosa e infamante, lo denuncio”.

“Per acquistare la villa – afferma l’immunologo – ho fatto un mutuo, neppure troppo leggero. Comunque costa molto meno di due milioni di euro”. “Aver fatto questa scelta, più che altro è un atto di coraggio – conclude Crisanti – quella villa era abbandonata da 10-15 anni. Mi sento di fare una cosa buona per la valorizzazione del patrimonio artistico del Veneto”

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