Una proprietaria sull’orlo di una crisi di nervi, uno staff demotivato e un locale pronto ad affondare in un mare di mediocrità. E’ “Il Veliero”, aperto a Misilmeri 19 anni fa, il protagonista dell’ultima puntata di Cucine da incubo andata in onda domenica sera su Sky. Lo chef sette stelle Michelin Antonino Cannavacciuolo ha preso il timone del ristorante salvandolo da un naufragio quasi certo.
Un ristorante specializzato in cucina di pesce che però naviga in cattive acque. I titolari, Letizia e Simone, sono una coppia felice nella vita ma infelice nel lavoro. Con loro ci sono anche Ivan, aiuto cucina, e Rosalia detta Lia, ai fornelli da 15 anni. In sala lavorano come camerieri anche Angela, Mario e Gaetano, sebbene la regina indiscussa sia Letizia.
Quando aprì, ormai quasi vent’anni fa, viaggiava col vento in poppa. Oggi però sembra aver perso la bussola. La gente non va più, il carattere irascibile della padrona di casa, il servizio lento e nervoso e la qualità del cibo sono gli elementi che gli hanno garantito un posto di diritto tra le “cucine da incubo” d’Italia.
Lo chef arriva così a Misilmeri. “Rimprovero i ragazzi perché devono imparare quello che dico io. Li rimprovero anche davanti alle persone. Voglio avere il potere, tutto sotto controllo. Qui comando io” dice subito Letizia non appena Cannavacciuolo fa il suo ingresso. Che sia quel suo carattere “dittatoriale” ad aver compromesso gli affari? O si cambia rotta o il ristorante si infrangerà contro gli scogli del fallimento.
Antonino Cannavacciuolo entra all’interno del ristorante che ha perso la rotta facendo attenzione a non contraddire la titolare. “La tenda mi sembra quella di un veliero abbandonato”. Si accomoda a uno dei tavoli, Letizia prende l’ordinazione con quella sua calligrafia incomprensibile: gamberi a forma di cuore (“perché mi devo innamorare oggi” dice lo chef), trancio di pesce ai ferri panato, risotto a isola bella, ricciola in crosta di mandorle.
Tra sbagli nella comanda, spesa non fatta ed errori grossolani in cucina, il pranzo dello chef è davvero un incubo. E il copione alla sera, con i clienti in sala, è lo stesso. Lo stress di Letizia aumenta, cosa che la spinge a mandare tutti a casa. “Strappo via le comande, i clienti si lamentano di tutto”. Così va ai tavoli e urlando dice: “Il ristorante è chiuso dovete andare tutti via. Ve ne dovete andare, la cucina è chiusa”.
A Cannavacciuolo è così toccato l’ingrato compito di tirare le somme di questa serata surreale. “Ti fidi delle persone che hai intorno? – chiede – perché la mancanza di fiducia sta distruggendo te e tutti loro”. A bordo di un veliero in mezzo al mare, di fronte alla Cala, lo chef fa una lunga chiacchierata con Letizia. “Il nervosismo che hai addosso il cliente lo vede e lo nota e dice ‘io non vado più in quel ristorante’. Guarda dove ti ha portato tua negatività”.
A peggiorare la situazione i bigliettini anonimi che hanno lasciato i suoi collaboratori. “Letizia è isterica. Vuole sempre averla vinta lei, è viziata e arrogante, ci mortifica davanti ai clienti, se se ne va noi torniamo a galla”. A quel punto lo chef glielo dice proprio candido: “Letizia tu devi cambiare. Per stare a galla hai bisogno di un salvagente e il tuo personale è il salvagente di cui hai bisogno”.
“Pensa positivo e otterrai positività” è il motto di Cannavacciuolo che a Misilmeri torna per stravolgere tutto. Un restyling totale, dall’insegna agli arredi, dalla tenda d’ingresso alla bacheca con i piatti, fino al menu, che adesso ha il tocco magico dello chef. Il Veliero ora è un ristorante raffinato e di classe. In sala a prendere le ordinazioni anche i ragazzi, tirati a lucido con le divise nuove.