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Dalla carriera a Londra al precariato in un call center a Palermo, la storia di Sara


Sara, una palermitana di 38 anni, ha vissuto la maggior parte della sua vita lavorativa a Londra come receptionist di segreteria, guadagnando fino a 2.100 sterline al mese, equivalente a circa 2.400 euro. Parla quattro lingue: inglese, spagnolo, portoghese e italiano. Sara è tornata in Italia, nella sua Palermo, un anno e mezzo fa per motivi familiari, ma a Palermo non è riuscita a trovare lavoro. Ha cercato ovunque, ma tutto ciò che ha trovato erano lavori sottopagati o con compromessi inaccettabili, come il part-time di 35 ore settimanali che alla fine non è part-time. Ha persino fatto un colloquio per un lavoro di receptionist di segreteria, ma le hanno offerto un lavoro in un call center. La paga minima era di 700 euro lordi al mese per sei giorni alla settimana, mentre a Londra faceva 40 ore settimanali, 8 ore al giorno, e guadagnava

Sara è tornata in Italia dopo diversi anni all’estero, ma come molti altri giovani si è trovata di fronte alla difficoltà di trovare un lavoro dignitoso. Dopo aver inviato numerosi curriculum e partecipato a numerosi colloqui, ha iniziato a comprendere la difficoltà del mercato del lavoro italiano.

La sua esperienza è simile a quella di molti altri giovani italiani, costretti ad accettare lavori sottopagati o con orari improvvisati. Sara ha cercato lavoro ovunque, ma non ha trovato nulla. Ha fatto diversi colloqui per lavori che non corrispondevano alle sue competenze, ma alla fine ha accettato un lavoro in un call center. La paga minima era di 700 euro lordi al mese per sei giorni alla settimana, mentre all’estero aveva un lavoro di 40 ore settimanali, con un salario adeguato.

La ricerca di lavoro in Italia è diventata sempre più difficile, soprattutto per i giovani che non hanno ancora esperienza. Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è tra i più alti in Europa, il che rende ancora più difficile per i giovani trovare un lavoro stabile e ben remunerato.

Inoltre, la mancanza di un’adeguata formazione professionale e la mancanza di incentivi per le aziende che assumono giovani rendono ancora più difficile la situazione. Sara spera che la situazione migliori in futuro, ma per il momento si accontenta del lavoro che ha trovato anche se non è quello ideale.

La storia di Sara è solo una delle tante storie di giovani italiani che lottano per trovare un lavoro dignitoso e adeguatamente remunerato. La situazione del mercato del lavoro italiano è un problema che deve essere affrontato e risolto per garantire un futuro migliore per i giovani e per l’intero paese.

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