Oggi è il grande giorno della cabina di regia sull’emergenza Coronavirus. Si discuterà del nuovo decreto Covid che dovrà confrontarsi con quasi 24 mila tamponi positivi e 460 morti nelle ultime 24 ore. Numeri drammatici che condizionano le nuove aperture dopo Pasqua. Il decreto legge dovrebbe arrivare martedì: in ballo ci sono il ritorno a scuola, che il premier e alcuni ministri vorrebbero anche in zona rossa, il ripristino del sistema originario dei colori – compreso il giallo sospeso in questo periodo -, con le decisioni sugli spostamenti tra regioni e sulle attività produttive.
La speranza per ora è che nei 12 giorni che mancano al 6 aprile la curva dei contagi inizi a raffreddarsi, ma dopo qualche timido segnale incoraggiante negli ultimi giorni, ieri e oggi c’è stata la doccia fredda con quasi mille morti e 45 mila positivi.
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I ministri più prudenti vorrebbero prolungare le attuali restrizioni oltre Pasqua. Nel centrodestra di governo c’è chi spinge per allentamenti, spingendo per una ripartenza anche nel commercio. In pressing sull’esecutivo Matteo Salvini. “Lavoriamo perchè aprile sia il mese della rinascita, delle riaperture, del rilancio – dice il leader della Lega -. Il sostegno più efficace è il ritorno al lavoro: gli italiani hanno tenuto duro un anno, si meritano il ritorno alla vita”.
I “rigoristi” invece vorrebbero riaprire solo le scuole in presenza fino alla prima media, anche in zona rossa, già da dopo Pasqua e per il resto mantenere le restrizioni attuali, a quanto trapela, per tutto aprile e magari fino al 3 maggio, dopo il ponte della Festa dei lavoratori.
Il monitoraggio di oggi: cosa si deciderà
Il monitoraggio di oggi dovrebbe permettere il passaggio alla fascia arancione del Lazio. In bilico il Veneto, la Lombardia dovrebbe restare nella zona rossa mentre la Toscana spera di uscire dall’area di massima restrizione. In Valle d’Aosta, invece, si ipotizza di anticipare la zona rossa già da sabato.