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Dispersione scolastica: a rischio 1 studente su 4


La ripresa della attività scolastiche dovrebbe arrivare a breve. Anche se con il virus si sa: nulla è certo. Comunque per gli alunni c’è sempre la DAD, termine ormai fraterno entrato nella nostra vita quotidiana, con i supporti digitali.

Sembra però, secondo alcuni dati riportati dalla Comunità di Sant’Egidio, che la distanza tra chi insegna e tra chi apprende porti ad un rischio elevato di dispersione scolastica. Ancora di più in Sicilia, dove il fenomeno era già presente con elevate percentuali anche prima del Covid-19.

Principalmente lo studio della comunità si è focalizzato su gli alunni della scuola primaria e scuole medie e sulla loro dispersione scolastica.

Come informa Il Corriere della Sera, lo studio condotto da Sant’Egidio ha considerato una platea di 2.800 ragazzi di scuole primarie e secondarie di primo grado. Al centro dello studio: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto. I dati arrivano direttamente da ben 79 Scuole della Pace, che sono gestite dalla Comunità di Sant’Egidio all’interno del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e del progetto Valori in Circolo.

I dati sulla dispersione scolastica

La fotografia che è possibile scattare attraverso i numeri è chiara: 1 studente su 4 è considerato a rischio dispersione. In quanto le assenze ingiustificate dalle lezioni riguardano il 24% degli studenti (che sono più di 3 al mese nel 19,5% dei casi). Mentre il numero degli studenti non iscritti o non frequentanti, fra quelli considerati dall’indagine, ha raggiunto il 4%.

1 alunno su 2 ha manifestato difficoltà a mantenere viva la frequenza attraverso la Dad. Perché al deficit di apprendimento riscontrato nell’ultimo anno per via dell’uso massiccio di strumenti telematici, si deve aggiungere anche la quantità delle ore dedicate alla formazione, che in molti casi si sono ridotte (1 scuola su 9, tra settembre e dicembre, ha offerto un orario tagliato non solo per le chiusure ma anche per intoppi nell’organizzazione interna).

Di conseguenza, si è assistito a un maggiore calo di attenzione da parte degli studenti. Infine lo studio ha dimostrato che la situazione appare più critica nelle zone del Centro-Sud rispetto al Nord Italia, con un rischio di dispersione maggiore di ben 3 volte.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”