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Dispersione scolastica, Italia fanalino di coda


In aumento il numero di giovani adulti che hanno completato il percorso di istruzione terziaria, che nel 2013 è salita del 37 per cento. A decretarlo sono i dati Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, che ha pubblicato le statistiche sulla percentuale di abbandono scolastico e di completamento degli studi di livello universitario.

Come si legge sul sito dell’Ersu, sono stati diffusi alcuni dati sul livello di istruzione nei 28 Stati membri dell’Unione in relazione agli obiettivi di Europa 2020. Nel 2002, quando è iniziata la rilevazione, il dato era al 24 per cento, mentre l’obiettivo della strategia Europa 2020 è portare la percentuale almeno al 40 per cento, entro il 2020.

La strategia si prefigge parallelamente di portare la percentuale di abbandono scolastico dei giovani tra 18 e 24 anni al di sotto del 10 per cento. Nel 2013 la percentuale era scesa dal 17% (2002) al 12%, pertanto l’obiettivo fissato per il 2020 non appare molto lontano.

Riguardo ai singoli stati membri, l’Italia risulta avere la percentuale più bassa (22,4 per cento) di giovani adulti che hanno completato percorsi di istruzione universitaria, con una netta prevalenza delle donne (27,2) rispetto agli uomini (17,7). Per quanto riguarda l’abbandono scolastico, l’Italia si ferma al 17 per cento, media tra il 20,2 per cento di uomini e il 13,7 per cento di donne. Particolarmente significativo il fatto che tra il 2012 e il 2013 il calo è stato solo dello 0,6%.

Ad avere una percentuale più alta di giovani adulti che completano il loro percorso di studi, sono invece Irlanda, Lussemburgo e Lituania, con percentuali ceh superano il 51 per cento.

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