Nello scorso mese di novembre dall’Università di Padova è arrivata una proposta che di certo – se concretizzata – rappresenterebbe un passo avanti significativo nella tutela della dignità di chi ha deciso di cambiare sesso.
L’associazione Antéros – impegnata nella lotta per il riconoscimento e la tutela dei diritti delle persone LGBTI – ha, infatti, lanciato l’idea di un doppio libretto universitario per gli studenti trans con l’obiettivo di difendere la loro privacy, «senza sottoporsi – come si legge su Studenti.it – a situazioni imbarazzanti e umilianti, che attualmente costringono una buona parte di questi studenti ad abbandonare l’università».
C’è da dire, comunque, che questo già avviene in altri atenei del paese, come a Bologna, a Torino e a Napoli. Nel capoluogo campano, ad esempio, la delibera del Senato Accademico è datata 13 febbraio 2010, con la quale si autorizza, «per gli studenti in attesa dell’accoglimento della domanda di cambiamento di sesso da parte del Tribunale e del conseguente rettifica dello stesso da parte dell’Ufficio Anagrafe, il rilascio di un duplicato del libretto (nel quale far riportare il nome scelto in relazione al genere a cui sentono di appartenere)».
Inoltre, si sta discutendo di questa proposta anche a Roma e a Milano.
In un’Italia in cui l’omofobia è una piaga sociale, sarebbe un segnale forte e significativo se l’idea del “doppio libretto” fosse estesa dappertutto. Che cosa ne pensate?
Non sarebbe affatto un’idea malvagia. Ma Lagalla sarebbe d’accordo?
Sarebbe sintomo di tolleranza e di intelligenza…
Sarebbe sintomo di tolleranza e intelligenza ma ci sono ancora studenti, uno più cretino dell’altro, che indicano e ridono di persone che hanno cambiato sesso per accettarsi. Io sarei d’accordo.
Ma non pensate che l’università abbia problemi ben più seri ed importanti?