L’assegno unico per i figli arriverà. Lo ha confermato il premier Mario Draghi. La misura dovrebbe partire in estate: il beneficio spetterà sia ai lavoratori dipendenti che agli autonomi (nonché ovviamente agli incapienti), e l’importo varierà in base al reddito.
Come funzionerà
L’assegno unico sarà di 250 euro al mese con maggiorazione per i disabili. La misura dunque è confermata.
“Il Presidente Draghi ha annunciato la riapertura delle scuole anche in zona rossa fino alla prima media e ha ribadito l’impegno del governo perché l’assegno unico e universale possa partire dal 1 luglio” scrive su facebook la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. “È davvero un giorno di speranza per l’Italia, per le nuove generazioni, per le loro famiglie, che hanno visto i figli soffrire, privati della loro dimensione fondamentale di relazioni, di socialità, di cittadinanza. Vogliamo ripartire e lo facciamo dando priorità ai ragazzi. È il giorno che aspettavamo, ed è arrivato”.
Assegno unico, strumento universale
Resta da capire se i 250 euro indicati da Draghi siano la quota di base per ogni figlio o se invece si tratta dell’importo massimo destinato a scendere via via che aumenta il reddito. L’ipotesi più probabile sembra proprio la seconda.
Nella cifra confluiranno una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia. Il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. L’assegno unico sarà dunque uno strumento universale (destinato cioè a tutti i genitori) il cui importo varierà però in base al reddito. Potranno fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all’assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se:
- è iscritto all’università;
- è un tirocinante;
- è iscritto a un corso professionale;
- svolge il servizio civile;
- svolge un lavoro a basso reddito.
I requisiti per ottenerlo
L’importo dovrebbe dunque arrivare fino a 250 euro per ciascun figlio under 21 a carico e sarà riconosciuto a cadenza mensile. Possono farne richiesta i genitori che hanno questi requisiti (bisogna però attendere i decreti attuativi per averne certezza):
- cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione europea titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente o esser suo familiare. Cittadinanza di uno Stato non appartenente all’Unione europea, titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
- imposte sul reddito pagate in Italia;
- vivere con i figli a carico in Italia;
- residenza in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, o aver sottoscritto un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di due anni.
Con l’inserimento delle carte di pagamento dei supermercati tra le modalità ammesse per il cashback di Stato, i consumatori che potranno usufruire della misura non potranno che aumentare. Ma se il provvedimento che consente di recuperare il 10% delle spese compiute con carta di credito o bancomat, fino ad un rimborso massimo di 150 euro, sembra riscuotere successo tra i cittadini, adesso scatta l’allarme privacy: con l’utilizzo delle card della Grande Distribuzione è possibile profilare i clienti e tracciare le loro abitudini. Un problema che, dati alla mano, potrebbe riguardare migliaia di consumatori.