Nei giorni scorsi un’equipe del Dipartimento di Scienze della terra e del mare dell’Università di Palermo, in collaborazione con l’AMP Isole Egadi, ha effettuato una speciale mappatura di parte dei “reef a vermeti” presenti sull’Isola di Favignana, mediante l’ausilio di droni. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto di ricerca PRIN “Biocostruzioni costiere: struttura, funzione e gestione”, che prevede una cartografia dettagliata dei “trottoir” (marciapiedi) a vermeti.
Il marciapiede a vermeti è un’importante biostruttura marina del Mar Mediterraneo, simile alle barriere coralline, presente su buona parte dell’arcipelago delle Egadi. Forma delle scogliere (reef) a pelo d’acqua, che bordano tutta la costa, originati dalla cementificazione dei gusci del mollusco Dendropoma petraeum, in associazione con alghe calcaree.
Questi reef sono fondamentali per la protezione delle coste dall’erosione. Per la sua importanza sia ecologica che paesaggistica, riconosciuta da tutto il panorama scientifico, il marciapiede a vermeti è considerato un habitat da tutelare e proteggere.
Con l’ausilio di un drone a sei eliche Skyrobotic SR-SF6, dell’azienda DroinWork di Todi, e dei tecnici del Consorzio Ticonzero di Palermo, sono state effettuate delle riprese dall’alto di queste biostrutture, in modo da potere creare delle mappe ad alta definizione dei reef presenti sull’Isola.
L’Università di Palermo e l’AMP hanno stipulato una convenzione, nel 2014, per il completamento del quadro conoscitivo su tutta l’area marina protetta, a valere sui fondi del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la contabilità ambientale nelle aree marine protette.
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