Entro giovedì prossimo dovrebbero arrivare le linee guida per la riapertura dell’anno scolastico. Le lezioni a scuola riprenderanno il 14 settembre.
In questi giorni prosegue il lavoro tra il ministero e le Regioni per mettere a punto le Linee guida per il rientro a settembre che dovranno ora passare al vaglio del Comitato tecnico scientifico, poi all’esame, giovedì prossimo, della Conferenza delle Regioni e quindi ottenere l’intesa definitiva in Conferenza Stato-Regioni, nella stessa giornata di giovedì. Ma intanto arriva l’allarme dei presidi: in almeno il 40% delle aule scolastiche è praticamente impossibile mantenere un distanziamento di un metro tra i banchi.
«Cosa facciamo in questi casi? Questa è la domanda principale a cui dovrebbero rispondere le linee guida», dice Antonello Giannelli, che guida l’associazione nazionale presidi. Quanto alla data di ripresa delle lezioni, il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha proposto il 14 settembre ed è una data che soddisfa la gran parte dei governatori, anche se qualcuno rimane perplesso. «Le Regioni – spiega Cristina Grieco, che coordina gli assessori regionali all’Istruzione – chiederanno di avere meno disagi possibili nelle scuole, laddove ci saranno elezioni. Sarebbe importante trovare altre sedi per i seggi elettorali, anche per il futuro». Una proposta, questa, che ha visto la condivisione di numerosi esponenti politici a partire dal segretario del Pd Nicola Zingaretti e dalla viceministra dell’Istruzione Anna Ascani. Per quanto riguarda invece le linee guida per la ripartenza a settembre – il ministero ne discuterà con i sindacati in una riunione che è stata convocata per dopodomani, mercoledì 24 giugno – le ipotesi vanno nella direzione di banchi distanziati di almeno un metro – ma le Regioni propongono una superficie pari a 1,8 metri quadri ad alunno, per evitare criteri soggettivi che rischiano poi di creare problemi ai dirigenti scolastici -, entrate e uscite scaglionate, classi divise in gruppi e l’utilizzo di palestre e aule di laboratorio.
C’è anche l’idea secondo la quale, prima di tornare a scuola a settembre, tutto il personale scolastico – docenti, Ata e dirigenti – dovranno sottoporsi ad uno screening sanitario per verificare lo stato della salute. «Attendiamo di conoscere le linee guida per definire finalmente i contenuti del protocollo sulle misure di sicurezza – afferma Maddalena Gissi, che guida la Cisl Scuola – verificheremo nei prossimi giorni quali sono le modifiche apportate dal Comitato tecnico scientifico; le misure per il distanziamento sono importanti come le regole anticontagio. Gli scienziati devono garantire il benessere nelle scuole e non dovrebbero essere influenzati dall’esiguità delle risorse messe a disposizione per realizzare classi meno affollate». L’altro tema che continua a porsi è quello del personale. «Il prossimo primo settembre la scuola avrà bisogno di circa 200.000 supplenti, sia per posti comuni che per sostegno. Ci saranno 38.000 cattedre rimaste vacanti e 39.000 saranno i pensionamenti. I docenti di ruolo servono subito, a settembre, e non tra due o più anni», mette in guardia Pino Turi, segretario della Uil Scuola.
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