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Ecco la classifica delle facoltà dalla più difficile alla più facile: siete d’accordo?


La classifica delle facoltà dalla più difficile alla più facile è un argomento molto dibattuto tra gli studenti universitari. Tuttavia, non esiste una classifica definitiva in quanto la difficoltà di una facoltà dipende dal punto di vista e dalle capacità dello studente. Ad ogni modo, di seguito è riportata una classifica che potrebbe risultare interessante:

  1. Fisica
  2. Matematica
  3. Chimica e Farmacia
  4. Ingegnerie (meccanica, informatica, fisica, matematica..)
  5. Biologia e biotecnologie
  6. Informatica
  7. Medicina
  8. Geologia e scienze naturali e ambientali/ ingegneria ambientale o gestionale
  9. Architettura, pianificazione urbanistica
  10. Economia intesa come finanza, statistica.
  11. Comunicazione d’impresa o digitale/ economia intesa come marketing o management/ scienze politiche/ lettere classiche/mediazione linguistica o lingue e letterature con lingue particolari (russo e cinese ad esempio)
  12. Psicologia e Sociologia
  13. Triennali sanitarie
  14. Scienze dell’educazione/ della formazione e del servizio sociale
  15. Giurisprudenza
  16. Triennali giuridiche, consulente del lavoro, giurista d’impresa
  17. Lettere moderne, storia dell’arte, Lingue classiche, storia e filosofia, scienze umanistiche della comunicazione, scienze motorie
  18. Dams
  19. Accademie delle belle arti

Come già accennato, questa classifica non è assoluta e varia in base alle esperienze e alle capacità individuali. Inoltre, la difficoltà di una facoltà può essere influenzata anche dal livello di impegno che uno studente decide di dedicare ai propri studi.

Secondo uno studio dell’Università di Durham la distinzione sarebbe stata fatta in base al numero di studenti che hanno voti bassi: le facoltà più difficili avrebbero un tasso più elevato di studenti con voti meno soddisfacenti, in quanto sarebbe più difficile passare gli esami. Criterio simile è quello di considerare invece gli studenti fuori corso e in pari: in questo caso, però, la facoltà più facile sembrerebbe essere Medicina, che conta il numero più basso di studenti fuori corso, mentre Giurisprudenza si confermerebbe quello più difficile, visto l’altissimo numero di fuori corso.

Facoltà più difficili e più facili: è possibile fare una distinzione?

La classifica del paragrafo precedente e altre presunte tali presentano molte fallacie, in quanto pur considerando fattori oggettivi, come il numero di studenti in corso, la percentuale di studenti promossi a ogni esame e la media degli studenti, non è possibile fare l’equazione voto più basso = facoltà più difficile, più ore di studio = facoltà più difficile etc. Può darsi che gli studenti di Medicina siano in corso, ad esempio, perché bravi o motivati a proseguire nel loro percorso già molto specializzato, mentre che chi frequenti altri corsi di laurea abbia meno determinazione o abbia scelto un percorso di laurea senza troppo convinzione.

Per quanto sembri banale, poi, la facilità/difficoltà di una facoltà dipende molto dalle attitudini e dalle passioni di ognuno: le materie scientifiche richiedono certamente capacità numeriche e di logica molto spiccate, così come per studiare giurisprudenza è richiesta logica, memoria e grande capacità di ragionamento. Non è detto, però, che frequentare un’università umanistica sia per tutti più facile: capacità comunicative, di oratoria, di ragionamento, di comprensione ampia, di memoria, di apertura mentale, di scrittura sono molto importanti.

Le lauree umanistiche sono più semplici: è veramente così?

Con le evoluzioni degli scenari lavorativi, se un tempo le materie umanistiche erano famose per l’alto tasso di disoccupazione, queste facoltà sono state rivalutate.

Secondo gli studi dell’Harvard University, questi studi forniscono delle soft skill necessarie per entrare nel mondo del lavoro, come:

  • la capacità di scrittura
  • organizzazione e pianificazione
  • gestione del tempo
  • intelligenza emotiva
  • pensiero fuori dagli schemi

Per questo l’impegno psicologico-sociale ha priorità rispetto a quello tecnico in molti campi, come quello delle risorse umane.

Stando al report 2019 dell’American Academy of Arts and Sciences, le lauree umanistiche garantiscono livelli occupazionali ed entrate simili a quelli inerenti ad altri percorsi accademici. Uno studio che è confermato anche in Italia da AlmaLaurea, secondo cui vi è un tasso di soddisfazione tra studenti e laureati del 75%.

Come scegliere la facoltà adatta: non guardare alla semplicità

La semplicità, come abbiamo visto, può essere del tutto opinabile, da facoltà a facoltà. La narrazione di un’università competitiva, porta spesso alla scelta sbagliata, credendo di poter scegliere una facoltà più semplice dell’altra per poter concludere prima gli studi.

Ogni percorso universitario è altamente personale, non ci sono solo gli esami da prendere in considerazione, ma la mole di studio, nonché la crescita personale che lo studente vive dentro l’università, grazie al contatto con i docenti.

Ciò che potrebbe veramente aiutare nella scelta della facoltà più adatta è prendere in considerazione alcuni fattori soggettivi e non come:

  • Ambizioni personali/professionali
  • Convinzione generale allo studio
  • Disponibilità economiche

La scuola superiore e l’università sono ambienti completamente differenti, i rendimenti potrebbero essere completamente differenti in questi due contesti.

Come rendere l’università semplice?

Una domanda valida potrebbe invece essere, dopo aver scelto la facoltà: come rendere l’università più semplice. Ecco quindi alcune piccole tips che potrebbero tornarti utile, validi per qualsiasi università.

Sicuramente la gestione del tempo è fondamentale, lo studio non è più quello liceale, i temi vanno approfonditi e si ha una scansione della vita universitaria (e quindi dello studio) completamente diversa. Il primo scoglio sarà dunque comprendere come impiegare al meglio il proprio tempo.

Un’opzione valida potrebbe essere quella di creare dei gruppi studio, con cui poter studiare e confrontarsi alla fine della sessione. Un modo per poter affrontare lo studio «matto e disperato» in compagnia.

Andare a ricevimento dal docente, benché sia un ottimo aiuto, da molti non è contemplato, in quanto si cerca di evitare il contatto con professori e professoresse; eppure saranno i più validi alleati per risolvere nodi e dubbi emersi a lezione.

Infine attenzione alla burocrazia: è proprio questa a essere uno dei più grandi nemici degli studenti, in quanto spesso ci si dimentica di prenotare esami, controllare ricevute e controllare le scadenze delle tasse (queste ultime se non saldate possono diventare molto salate a causa della mora). Per quanto spaventi molti studenti, la burocrazia può essere affrontata in serenità se ci si confronta con studenti più grandi, se si cercano informazioni sui siti indicati o chiamando le segreterie. In questo modo sarà più facile gestire non solo lo studio ma l’intero percorso accademico.

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