Anche se la variante Omicron continua a tenere “in ostaggio” il mondo intero, con un’impennata di contagi che sbanca ogni record, molti scienziati sono concordi nell’affermare che l’anno appena iniziato possa essere quello decisivo per segnare la fine della pandemia da Covid-19. Cerchiamo di capire bene il perché.
“Some good news for 2022”: ecco perché la pandemia finirà quest’anno
L’ottimismo di molti esperti e scienziati è riassunto perfettamente nelle parole del Prof. Raghib Ali, epidemiologo clinico presso l’Università di Cambridge e consulente onorario degli ospedali dell’Università di Oxford. Al quotidiano britannico The Guardian, lo scienziato rilascia un’importante dichiarazione, con un incipit che fa già ben sperare: “Some good news for 2022”. Secondo l’esperto: “Ci sono ragioni per essere ottimisti anche al di là di questa ondata”.
Farmaci anti-Covid
Ali spiega innanzitutto l’importanza dei nuovi farmaci anti-Covid, i quali, grazie al loro potenziale, sono in grado di “trasformare la situazione come hanno fatto farmaci simili con l’HIV e l’epatite C. Possono ridurre il rischio di essere ricoverati in ospedale fino al 90%, sono efficaci contro tutte le varianti, possono essere assunti per via orale e sono molto più facili da distribuire rispetto ai vaccini”. Ricordiamo che la prima pillola anti-Covid è disponibile da ieri nel nostro Paese.
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Vaccini
Per quanto riguarda i vaccini, se ne stanno sviluppando di nuovi tra cui i “multivalenti”, che proteggono dall’infezione da più varianti, disponibili entro la fine dell’anno. L’espero, inoltre, annuncia altri vaccini in fase di sperimentazione che potrebbero rendere ancor più facile la distribuzione e l’utilizzo, come: “spray nasale, inalatore, per via orale e utilizzando cerotti cutanei, il che renderà più facile la distribuzione e supererà la fobia dell’ago”.
Fine della pandemia?
Questi elementi dovrebbero ben sperare nella fine della pandemia. Ma cosa vuol dire esattamente? Ciò non significa che il Covid scomparirà per sempre dalla faccia della Terra, ma si indebolirà sempre più. “Nei prossimi mesi anche questo virus diventerà endemico come lo è l’influenza e lo cureremo allo stesso modo, con un po’ di precauzioni e qualche pillola”. E sui richiami, aggiunge: “È probabile che ci siano ancora picchi invernali stagionali, come con l’influenza, e sarà probabilmente necessario un vaccino di richiamo annuale per affrontare nuove varianti e l’immunità calante”.