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Elezione diretta di presidenti e consigli delle province, ecco la legge


Addio alla legge che ha abolito le Province in Sicilia così come si va verso l’abrogazione della legge Delrio a Roma. E’ pronta la legge di riforma regionale che dovrà essere analizzata dal Parlamento siciliano. Il disegno di legge è stato approvato dalla giunta Schifani nella seduta di oggi venerdì 3 marzo.

Lavoriamo a tappe spedite per rispettare le promesse

“Lavoriamo per dare seguito al programma elettorale e lo facciamo a tappe forzate – dice il Presidente della Regione Renato Schifani – abbiamo avviato una interlocuzione con il governo e lavoriamo a stretto contatto con Romas. La nostra riforma tiene conto di quella in corso di discussione a Roma che abrogherà la legge Delrio£”

Cosa prevede la legge sulle nuove province

Si torna all’elezione diretta dei Presidenti della province sia nella forma di Liberi Consorzi che tornano ad essere Province nella forma di Città Metropolitana. La struttura è sempre la stessa, tre città metropolitane, Palermo, Catania e Messina, poi sistema diviso per abitanti. Ci saranno territori provinciali fino a 500mila abitanti, fino a 1 milione di abitanti e oltre un milione. In base alla popolazione si individueranno il numero di consiglieri da eleggere.

Nel caso di Palermo, Città metropolitana più popolosa, ci sarà un sindaco metropolitano e 36 consiglieri. Si tratta di un tagli rispetto alla composizione precedente all’abrogazione: allora i consiglieri erano 44.

Le competenze

Le competenze saranno quelle tradizionali delle province, dalla scuola superiore alle strade “ma si rafforzeranno i  servizi di tutela ambientale” dice il Vice presidente della Regione Luca Sammartino “E’ un primo grande passo di riorganizzazione del sistema delle Autonomia locali”

Parola al parlamento

La parola adesso passa al Parlamento regionale “Contiamo di giungere ad approvazione entro marzo e questo ci permetterà di andare alle urne nel prossimo autunno ” dice l’assessore alle Autonomie locali Andrea Messina”

Traditore della Sicilia, Schifani si difende

Il Presidente della Regione Renato Schifani ha approfittato della conferenza di presentazione della riforma delle province per rispondere a chi lo critica per il suo voto favorevole alla legge sull’Autonomia differenziata in sede di conferenza delle Regioni “Non ho tradito nessuno, al contrario lavoro per il bene della Sicilia. La norma attualmente in discussione è molto diversa già dalla prima versione e sarà il Parlamento a modificarla ulteriormente. Noi siciliani abbiamo già una Autonomia chiara e definita. L’ho detto al Ministro Calderoli. Sono stati i miei predecessori a tradire l’Autonomia Speciale della Sicilia. Io sarò tutore dei diritti del siciliani sia per quel che riguarda l’attuazione degli articoli sull’autonomia Finanziaria sia sull’attuazione della nuova formulazione dell’art 119 della Costituzione che ha introdotto l’insularità”

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