Ho vissuto un momento particolarmente emozionante ieri pomeriggio nella caletta di sant’Erasmo al Foro Italico: la liberazione in mare di Lilo, una tartaruga della specie Caretta caretta.
Questo gesto sottolinea l’importante traguardo raggiunto dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia: il Centro regionale di monitoraggio e recupero di tartarughe e cetacei è diventato Centro di referenza nazionale.
Lilo è dotata, per la prima volta in Sicilia, di un localizzatore satellitare.
Questo sofisticatissimo meccanismo tecnologico prodotto negli Stati Uniti permetterà per un anno e mezzo ai biologi marini di conoscere gli spostamenti delle Carette carette, studiarne i flussi migratori, capire quali sono le temperature ideali per la loro sopravvivenza e le rotte che preferiscono. Gli studiosi saranno così in grado di scoprire i segreti di questi meravigliosi esemplari marini.
Riconoscere il Centro regionale di monitoraggio delle tartarughe marine come un punto di riferimento scientifico a livello nazionale è un risultato importantissimo per tutto il nostro territorio e i nostri mari.
Sempre più ritengo opportuno rafforzare le collaborazioni per riuscire a fare sistema per dare alle nostre eccellenze il sostegno, il valore e la rilevanza che meritano.
spero che la nostra universita’ possa concorrere con studi e progetti al ripopolamento con specie ittiche che in passato costituivano il patrimonio ittico del mare antistante la costa, decimato dall’inquinamento e con metodologie di allevamento e di lavorazione del pescato volte a creare opportunita’ occupazionali.
Le specie ittiche che popolavano la nostra costa, sapientemente custodite e catalogate nel museo Zoologico di via Archirafi, sono la prova concreta delle enormi potenzialita’ del nostro mare, e ricostituire l’ambiente marino ricco e variegato del secolo passato con un ritorno alla vita piena e rigogliosa del mare costiero agonizzante, e’ un regalo dell’Universita’ alla citta’ che si riappropria della costa, offesa dall’incuria e dall’indifferenza.