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EPICA scoperta nel Canale di Sicilia: tre vulcani sottomarini e il misterioso relitto navale


Tre vulcani sottomarini e il misterioso relitto navale nel Canale di Sicilia, vediamo insieme la scoperta epica.

Vulcano Sottomarino
Vulcano sottomarino-fonte: web

Importante scoperta nel Canale di Sicilia: un team di ricercatori provenienti da diverse parti del mondo ha individuato la presenza di tre imponenti vulcani sottomarini sul fondale del Mar Mediterraneo, insieme al ritrovamento dei resti di un’antica nave.

Questo straordinario ritrovamento è avvenuto nella zona meridionale dell’isola, nel tratto di mare che separa la Sicilia da Lampedusa.

Ecco cosa è stato scoperto nel Canale di Sicilia

Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs) di Trieste ha comunicato la scoperta e ha guidato l’indagine in collaborazione con l’Università di Malta.

Durante una spedizione scientifica globale svolta tra il 16 luglio e il 5 agosto a bordo della nave Meteor di origine tedesca, sono stati individuati vulcani.

Questi vulcani si trovano nell’area marina estendendosi da Mazara del Vallo (Trapani) fino a Sciacca (Agrigento).

I tre vulcani sottomarini e il relitto navale

I tre vulcani sottomarini che hanno individuato sono di notevoli dimensioni, con crateri che misurano circa 6 chilometri di larghezza e si elevano di oltre 150 metri dal fondo del mare.

Durante la spedizione, è emerso anche il ritrovamento dei resti di un’imbarcazione lunga circa 100 metri e larga 17, posata sul fondale a una profondità di 110 metri.

Questo relitto è localizzato a una distanza approssimativamente equidistante tra l’isola di Linosa e la costa siciliana, con la posizione segnalata alle autorità marittime italiane.

I tre vulcani ritrvoati tr mazara del Vallo e Sciacca
I tre vulcani ritrvoati tr mazara del Vallo e Sciacca

La spedizione

A bordo della nave Meteor, gli scienziati hanno esplorato diverse zone del Canale di Sicilia, in gran parte ancora inesplorate, con l’obiettivo di condurre una dettagliata mappatura dei fondali marini.

Per compiere questo lavoro, hanno impiegato strumenti avanzati, come un ecoscandaglio Multibeam, che ha permesso di creare una rappresentazione dettagliata della forma del fondale.

Inoltre hanno utilizzato un magnetometro per individuare le anomalie collegate alle strutture vulcaniche sommerse.

In aggiunta, durante l’intera spedizione sono stati raccolti campioni di roccia, tra cui lave e depositi piroclastici, provenienti da diversi vulcani sottomarini, compresi quelli già conosciuti.

Questi campioni saranno oggetto di analisi nei prossimi mesi al fine di ottenere informazioni sull’età e le peculiarità di tali strutture vulcaniche.

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