Ho finito, ho finito, ho finito. L’ultimo esame è andato, il voto sul libretto c’è, i crediti sono in regola. Ahhhh il traguardo è vicino. Beh, attenzione. Fermatevi e tirate un sospiro di sollievo. È vero che, in teoria, il grosso del lavoro è stato fatto ma adesso tocca a voi e al vostro ingegno concludere la carriera universitaria con un’uscita da grande scena. Ma veniamo alla nota dolente… La tesi di laurea.
Molti studenti la considerano una passeggiata, per altri è invece l’inizio di un incubo. Dopo aver scelto l’argomento su cui incentrare il proprio elaborato la parte più ostica è quella della presentazione e della battitura della tesi. “non ho mai fatto nulla di simile, come faccio a conoscere alla perfezione regole e trucchi del mestiere?” Niente paura vediamo insieme le principali accortezze da osservare nel corso della stesura.
Partiamo dalla formattazione:
- I testi devono essere redatti utilizzando il font Times New Roman
- Il corpo del carattere deve essere di 12 o 13 punti (le note vanno in corpo 10)
- La tesi va stampata fronte/retro, con margini di circa 2-3 cm., interlinea singola (o al massimo 1.5).
- Le pagine devono essere numerate. Nell’intestazione potete/dovete mettere, oltre al numero di pagina, il titolo del capitolo e/o del paragrafo (verso l’interno della pagina). Il testo va “giustificato”.
E quando si parla invece degli errori più comuni commessi dai laureandi? … Basta poco per evitare sviste e colpi d’occhio.
- Fate attenzione agli accenti che in italiano si scrivono quasi tutti gravi (à, è, ì, ò, ù). Fanno eccezione le parole perché, affinché, poiché, né.
- Occhio anche alla punteggiatura, rileggete il testo e verrà spontaneo inserire i segni adatti. N.b I segni di punteggiatura (ossia . , ; : ? ! ecc.) e le parentesi chiuse (ossia ) ] } ’ ” » ecc.) vanno seguiti, e non preceduti, da uno spazio. Invece le parentesi aperte (ossia ( [ { “ ‘ « ecc.) si comportano al contrario e vanno precedute, e non seguite, da uno spazio.
- Non inserite, inoltre, doppio spazio fra due parole e lo spazio dopo l’ accento e non andate a capo per cercare di allungare visivamente la tesi. Mai.
- Infine non sottovalutate il vostro lavoro, dedicate gran parte della giornata alla stesura dei capitoli e cercate di dare il meglio di voi. Il tempo, si sa, è galantuomo.
Se uno arriva a scrivere la tesi di laurea senza sapere cosa sono né come si usano i segni di punteggiatura, le parentesi e gli accenti, allora siamo bene! Poi sono rimasto turbato dalle questione delle parentesi: perché fra quelle tonde, quadre e graffe sono elencate anche le virgolette, i caporali e gli apici? Non capisco.
Inoltre, vorrei precisare che ciò che hai scritto riguardo la formatazione del testo è solo indicativo; in realtà, bisogna mettersi d’accordo con il proprio relatore su questo punto, perché ognuno ha i suoi “gusti”.
Per concludere, dato che ci siamo, vorrei invece consigliare a tutti la lettura del manuale di Umberto Eco: “Come scrivere una tesi di laurea”, l’ho trovato molto utile.
E non ci sono più le mezze stagioni lo vogliamo mettere?
Senza offesa, ma lo trovo veramente inutile “l’articolo”. La formattazione dipende dal relatore; per quanto riguarda la seconda parte…beh, non commento.
Ps: però mi hai fatto sorridere!
Younipa, fare una selezione dei contenuti, no???
L’apice è stato raggiunto qui: “e non andate a capo per cercare di allungare visivamente la tesi. Mai.”
Capito???
MAI!
Blabla i contenuti vengono selezionati con attenzione e viene applicata una logica di massima apertura e di inclusività concordata con il gruppo di comunicazione dell’Ateneo: si cerca di rappresentare anche la varietà delle voci presenti all’interno dell’Università, quindi qualora dovessi trovare un contenuto non di tuo gradimento tienine conto o passa avanti. Siamo aperti a tutti i contributi, anche il tuo. Buona lettura.