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Esami online. Creato il software per smascherare gli imbrogli. Ecco come funziona


Esami Online – L’Università privata Bocconi ha da poco utilizzato l’applicazione Respondus per smascherare eventuali imbrogli durante gli esami orali o scritti in modalità telematica. L’investigatore virtuale proviene dagli Stati Uniti.

Attualmente è uno dei software più cari per il mondo scolastico, tanto che a poterselo permettere in Italia c’è solo l’Università privata milanese. Sarebbe troppo caro per un ateneo pubblico.

Smascherare imbrogli Esami online: Come funziona?

Esami Online. Il progetto a stelle e strisce obbliga lo studente a chiudere internet. Avviene una sorta di lockdown sul web per cui l’unica pagina che si può usare è quella dell’esame. Inoltre viene negato l’accesso alla stampante, ad altre applicazioni come skype, o la macchina fotografica.

C’è poi una telecamera che dopo l’identificazione, la supervisione dell’ambiente in cui si svolgerà l’esame e un test di funzionamento, comincia la registrazione dell’esame per vedere, per esempio, se lo studente alza o abbassa lo sguardo troppo spesso o si volta.

Sarà poi l’insegnante a stabilire se guardare o meno la registrazione, il programma dirà solo se il comportamento dello studente è stato alto, medio o basso. L’osservazione dipenderà unicamente dal volere dell’insegnante.


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Esami online. Privacy

Imbrogli Esami Online. Nel pdf, che l’azienda dedica alla spiegazione dello strumento, Respondus afferma che l’ateneo ha il dovere di far firmare una liberatoria per la privacy. La motivazione sta nel fatto che il software ha delle caratteristiche molto invasive, che potrebbero ledere la privacy altrui.

Se un tempo, prima di un esame in presenza, il corpo veniva tatuato con la penna di nozioni sul braccio o sulla gamba, oggi i modi di farla franca diventano sempre più telematici. E le università di certo non stanno con le mani in mano.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”