Esodo e controesodo. Si parte dalla Sicilia per studiare in centri più prestigiosi, per cercare opportunità e lavoro ma casa, resta qui. E in momenti complicati è a casa che tutti vogliamo tornare, qualunque cosa ci abbia fatto.
Forse è questa l’unica verità, l’unica motivazione che ha spinto tanti nostri coetanei a prendere d’assalto aerei, navi, treni, bus (si sono gli asinelli si sono salvati solo perché non vanno più di moda) per tornare in Sicilia, da questa mamma un po’ severa, complicata diciamo, ma sempre pronta ad accogliere.
Ma non è che, per caso, stando lontani abbiamo un’idea di casa un po’ più romantica della realtà? Madri, padri, sorelle, fratelli, zii, zie, nonne, nonni, cugini. Una tribù insomma. Si, la famiglia è certamente un porto sicuro, ma la convivenza può essere complicata, anche perché io, ad esempio, non stavo per più di 10 ore consecutive a casa, penso da anni. E si va bene la pizza impastata a mano e la partita di trivial, ma dopo due giorni vorresti uccidere pure l’inventore dei giochi da tavola.
A parte gli scherzi, però, vanificare tanti sacrifici, adesso, non è giusto. Non è giusto per chi è rimasto chiuso in casa, per chi ha dovuto lavorare con la paura di ammalarsi, per i ragazzi che non concluderanno la scuola in modo normale, per chi si è laureato dietro lo schermo di un computer. Se voler tornare a casa è comprensibile, non lo è essere incoscienti. Quindi facciamo tutto nella massima sicurezza. Facciamolo per le nostre famiglie/tribù e per la nostra Sicilia… Che già di problemi ne ha tanti. Aiutiamola a risollevarsi, comportandoci, tutti, da cittadini esemplari.
E adesso, un pò di leggerezza con un divertentissimo video dei ” I Sansoni” che si chiedono se i FUORI SEDE devono tornare
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