Domani sera, contro l’Austria, la Nazionale italiana non si inginocchierà in sostegno al movimento Black Lives Matter contro le discriminazioni razziali.
È deciso. I giocatori dell’Italia resteranno in piedi durante il momento solidale contro le discriminazioni razziali, che ha preso “campo” anche nel mondo del calcio. Un modo questo anche per evitare le polemiche in seguito alla partita contro il Galles, in cui soltanto alcuni degli Azzurri si sono inginocchiati prima del fischio d’inizio, non riuscendo a capire in tempo cosa stesse succedendo.
Le dichiarazioni di Mancini
“Il razzismo si combatte ogni giorno, ciascuno con i propri comportamenti e su questo siamo tutti molto impegnati. Quanto al fatto che a inizio gara qualcuno si sia inginocchiato e altri no, c’è stata un po’ di confusione, (…) non eravamo del tutto preparati a quel momento”, ha dichiarato il CT della Nazionale, Roberto Mancini, in seguito alla partita contro il Galles. “Per il futuro, se ci saranno altre occasioni, la squadra si confronterà al suo interno e prenderà una decisione univoca che sarà messa in pratica da tutti“, conclude l’allenatore.
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La decisione degli Azzurri
Questa sera, in conferenza stampa, sono attese le motivazioni della scelta da parte del capitano della nazionale, Leonardo Bonucci, portavoce dell’intera squadra. I giocatori, in seguito ad un pacato confronto interno, avrebbero difatti preso una decisione univoca. Una cosa è certa: per inginocchiarsi al fischio d’inizio, una delle due squadre deve chiedere l’autorizzazione preventivamente all’arbitro. Né Italia né Austria hanno fatto richiesta.
“Aderire o meno all’iniziativa, non vuol dire essere razzisti”
“A nome di tutta la squadra, ribadiamo che siamo contro ogni forma di razzismo, ci siamo confrontati e ovviamente vogliamo ribadire questa posizione” dichiara Paolo Corbi, responsabile della comunicazione della Nazionale. “Aderire o meno ad una forma di protesta per quanto simbolica non vuol dire ignorare la lotta al razzismo”.